Al via domani, 16 marzo, alle ore 16:30 a Venezia la serie di conferenze programmatiche dell’Ugl che si svolgeranno prima a livello territoriale per confluire nell’evento conclusivo nazionale di Roma il 19 aprile. Dopodomani, 17 marzo, sarà la volta di Torino. A seguire Enna, Salerno e Bari.
Obiettivo, sviluppare sei temi prioritari per il sindacato e dibatterli su tutto il territorio italiano: Il tradimento del capitale, La società del mezzo lavoro, Globalizzazione la promessa mancata, La crisi del buon senso economico, L’avanguardia della cultura sociale, Un nuovo rapporto con la politica.
Nei dibattiti territoriali si condividono e si approvano i ‘documenti intermedi’ frutto dei contributi che, nella fase preparatoria, i segretari confederali hanno raccolto dai segretari nazionali di categoria, dalle unioni regionali e provinciali. I documenti saranno parte integrante dell’analisi di contesto che sarà sviluppata nell’evento finale e nazionale di Roma.
Con la Conferenza Programmatica, il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, che ha fortemente voluto questa iniziativa, vuole dare un contributo alla nascita di una “nuova cultura economica e politica” – è scritto nel documento programmatico. Ciò “significa anche, e forse soprattutto, una nuova classe dirigente, competente e dotata di capacità di visione. Il Sindacato e più ampiamente le Parti Sociali possono e devono concorrere alla formazione di questa nuova classe dirigente. Mentre il ritorno alla politica offrirà l’opportunità di tornare a giocare un ruolo centrale nella definizione degli obiettivi di sviluppo del Paese”.
Occorre “rimuovere le barriere ideologiche” e arrivare ad “un modello di sviluppo diverso dal precedente, accogliendo principi oggi espulsi dalla dialettica politica. Tornare a ragionare sulla possibilità di attivare meccanismi di protezione per le nostre fasce produttive e sociali più deboli, sottraendole alla selvaggia concorrenza internazionale; avviare processi di reindustrializzazione; ridare al lavoro il valore (e la dignità) che gli sono propri, promuovere una nuova alleanza tra Capitale e Lavoro. Sono questi i nuclei di un pensiero forte né populista né anti-popolo”.
“Sono tutti principi che il Sindacato, prima Cisnal e poi Ugl, ha più volte affermato nel corso della sua lunga storia. Principi che in passato avevano scarsa possibilità di attuazione ma che di fronte ai mutamenti che ci attendono, possono offrire linfa vitale alla elaborazione di un nuovo modello di sviluppo: un capitalismo associativo e protettivo, socialmente responsabile”.

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