CAPONE PAOLO8“Le nuove indicazioni della Bce sui crediti deteriorati e gli accantonamenti prudenziali, pubblicate il 4 ottobre, rischiano di innescare una nuova e gravissima fase recessiva che avrà, inevitabilmente, il suo epicentro tra i lavoratori e le loro famiglie, nelle piccole imprese e nelle nostre eccellenze. Il Governo intervenga immediatamente per fermare l’ennesima follia studiata dalla tecno-burocrazia di Bruxelles”.
È quanto dichiara il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, in merito alle integrazioni alle linee guida del Meccanismo di Vigilanza Unico Europeo che impone nuove strette al sistema del credito.
“Un documento sbagliato nel metodo e nel merito, incoerente con gli stessi indirizzi emersi nell’Ecofin del 17 giugno scorso, che avrà come ricaduta immediata un ulteriore stretta al credito alle famiglie e alle imprese, con effetti devastanti sulla nostra fragilissima ripresa e sull’occupazione. Lo scenario che abbiamo davanti, se i nuovi indirizzi dovessero diventare operativi, è quello di una violenta crisi finanziaria delle Banche, una riduzione degli investimenti da parte delle imprese e una forte contrazione dei consumi. Questo significherebbe: altre imprese costrette ad abbassare le saracinesche, nuovi licenziamenti e le nostre eccellenze esposte all’aggressione degli investitori esteri. Semmai ce ne fosse bisogno, è l’ennesima circostanza che ci porta a dire che quest’Europa non ci piace e rappresenta un ostacolo all’uscita dalla crisi”.
Capone fa, quindi, un appello al Governo: “Gentiloni e Padoan intervengano immediatamente per fermare questa follia. Dopo tanti annunci sul rinnovato peso dell’Italia, dimostrino con i fatti, e non solo a parole, che il nostro Paese conta qualcosa sugli indirizzi economici. Siamo sindacalisti e difendiamo i lavoratori, ma di fronte alle nuove norme pubblicate, evidentemente sbagliate e pro-cicliche, chiediamo che gli autori del documento siano immediatamente licenziati, in coerenza con gli indirizzi sulla produttività così cari ai vari organismi europei”.

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