“Il mancato rispetto degli accordi ha fatto sì che la trattativa, giustamente, saltasse. Un tavolo che non aveva motivo di esistere, viste le condizioni di sfruttamento inaccettabili con cui l’Am Investco aveva proposto di inquadrare i futuri dipendenti, ignorando la salvaguardia dei livelli di retribuzione e relative tutele”.
Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, rispetto alla decisione del ministro dello Sviluppo Economico di far saltare il tavolo al Mise con Acelor Mittal e le parti sociali.
“L’Ugl è quindi d’accordo con la scelta di Calenda di interrompere le negoziazioni, con il fine di salvare l’Ilva e l’occupazione. Per cui chiediamo, a gran voce, alla Am Investco di ritrovare il buon senso, volto a garantire e tutelare i diritti dei professionisti del settore siderurgico”, ha aggiunto Capone.
Francesco Paolo Capone

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