“La beffa nei confronti dei lavoratori pubblici, durata ben 9 anni, sembra essere giunta alla dirittura d’arrivo, ma solo per il comparto delle funzioni centrali. Si tratta di un traguardo comunque amaro, perché non ripaga la lunga attesa, andata ben oltre qualsiasi ragionevole motivazione”.
Lo dichiara il Responsabile Nazionale Ufficio Pubblico impiego dell’Ugl, Augusto Ghinelli, commentando “il via libera di oggi del Cdm al pagamento degli arretrati, ma solamente dalla data della sentenza della Corte Costituzionale (178/15) del 25 giugno 2015. Quindi, sono caduti nell’oblio economico, ben due rinnovi contrattuali quelli relativi agli anni: 2010-2012 e 2013-2015. Un bel risparmio per le casse dell’Erario, ripagato con un aumento in busta paga di soli 85 euro lordi. Ovvero, poco più di 55 euro netti e con gli arretrati “limati” di ben 6 anni. Inoltre sono solo 250 mila i lavoratori, che dovranno ringraziare sicuramente “qualcuno” per questo immeritato obolo”.
“Al prossimo rinnovo contrattuale, sempre se ci sarà, i lavoratori pubblici arriveranno ancora più poveri. Il rinnovo contrattuale, è un diritto dei lavoratori, ma chi doveva far rispettare le regole della nostra Costituzione in realtà non l’ha fatto. Ora si attende la firma della Corte dei Conti per sancire “l’ottimo accordo siglato all’Aran” ai danni dei dipendenti pubblici”.
“Tra poco, – conclude Ghinelli – sarà il turno degli altri comparti: Sicurezza, Funzioni Locali e Istruzione e Ricerca, che in base alle risorse economiche stanziate, saranno fortunati se riusciranno ad ottenere lo stesso ‘trattamento’ dei loro colleghi delle Funzioni Centrali”.

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