“Nonostante la posizione unitaria dei sindacati, l’appoggio del Mise e della Regione Sicilia alle nostre richieste, l’azienda ha ribadito la sua volontà di chiudere la sede di Catania dopo ben 50 anni di attività per delocalizzare all’estero”.
Lo dichiara il Segretario Confederale dell’Ugl, Giovanni Condorelli, che oggi ha partecipato, insieme a il Vice Segretario nazionale Ugl Chimici Eliseo Fiorin e al Segretario Provinciale Ugl Chimici Carmelo Giuffrida, alla riunione presso il Mise, sottolineando la sua “preoccupazione per il futuro dei 55 dipendenti (grafici, serigrafi e magazzinieri) dello stabilimento Cipi di Catania, i quali dal 27 di marzo assisteranno alla conclusione della procedura di mobilità senza un’alternativa e quindi con la prospettiva del licenziamento”.
“Come rappresentanti sindacali – ha spiegato Condorelli – abbiamo proposto diverse opzioni con il fine di garantire la continuità dell’attività industriale (produzione di gadget), anche attraverso la creazione di una cooperativa. Abbiamo invitato Cipi a ritornare sui  propri passi al fine di trovare soluzioni alternative alla mobilità, quindi ai licenziamenti, attivando la cassa integrazione che la Regione è disposta a finanziare per sei mesi. Ma Cipi si è dimostrata ancora una volta irremovibile”.
“Non possiamo – conclude Condorelli – né noi rappresentanti sindacali né il Governo né la Regione restare fermi a guardare: le delocalizzazioni, che stanno svuotando il Sud e non solo, devono essere fermate, impedendo prima che sia troppo tardi, a tante aziende italiane e straniere di utilizzare fondi pubblici, mentre nel frattempo si preparano ad abbandonare i nostri già martoriati territori”.

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