“Ancora una volta, le pagelle del governo italiano sono piene di insufficienze”.
Così il segretario generale dell’ Ugl, Francesco Paolo Capone, commenta le previsioni economiche d’inverno della Commissione europea e gli appelli del presidente della Corte dei Conti, partecipando all’ inaugurazione dell’anno giudiziario 2017.
“Le modeste stime di crescita del nostro Paese sono il risultato di un mix di errori e carenze: la persistenza di rapporti deficit/pil superiori alla media europea – prosegue – si somma all’ormai accertato fallimento delle politiche del Jobs Act e all’incapacità dell’esecutivo di contrastare problemi strutturali, come le gravi carenze nell’ utilizzo dei fondi strutturali, che penalizzano soprattutto il Sud d’Italia accentuando lo sviluppo a più velocità, o le mancate risposte ai rischi derivanti dalla debolezza del comparto bancario e dell’apparato politico”.
“Con la ‘crescita dello zero virgola’ il nostro Paese è destinato a rimanere fra gli ultimi della classe. Questa prospettiva di fragilità socio-economica non potrà certamente essere evitata dall’ impegno dell’esecutivo sulle misure di correzione dei conti – conclude Capone – se queste non saranno accompagnate da politiche di più ampio respiro, a partire dall’ inversione di marcia sulla tutela del lavoro fino ad arrivare all’ attrazione concreta degli investimenti”.

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