Oggi audizione presso le Commissioni riunite bilancio della Camera dei deputati e del Senato
“Un provvedimento omnibus, che non sempre giustifica il ricorso alla decretazione d’urgenza”.
E’ questo in sintesi il giudizio dell’Ugl sul decreto legge 24 aprile 2017, n. 50 recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, espresso dal segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti, oggi in audizione presso le Commissioni riunite bilancio della Camera dei deputati e del Senato.
“Proprio perché il presente decreto-legge ha assunto una visione più ampia rispetto all’obiettivo iniziale – prosegue -, assume un maggior rilievo l’assenza di interventi incisivi su diversi dossier aperti, da Alitalia alla gestione degli ammortizzatori sociali, dalle politiche sociali, compreso l’adeguamento del fondo per le non autosufficienze, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego al ruolo della polizia provinciale e delle città metropolitane”.
Entrando nel merito del decreto, si osserva che sul tema della produttività “in attesa di capire se e quanto la riduzione contributiva a vantaggio dei datori di lavoro, che dovrà essere compensata da contribuzione figurativa per il lavoratore, fungerà da volano, rimane il forte limite della mancata attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, il quale, come noto, riconosce il diritto dei lavoratori a partecipare alla gestione delle aziende nei modi previsti dalla legge. Servirebbe, arrivati a questo punto, una decisa accelerazione dell’iter di approvazione del disegno di legge unificato in materia di partecipazione, ormai fermo in Commissione lavoro del Senato da quasi due anni”.
Per quanto concerne l’intervento sulla mobilità, asset decisivo per il Paese “è tutta da valutare la congruità dello stanziamento previsto per il trasporto pubblico locale (peraltro, già oggi si evidenzia una sperequazione nelle modalità di riparto del detto fondo), al cui riparto si provvede con un meccanismo premiale che, paradossalmente, potrebbe finire per penalizzare proprio quelle aree territoriali che, viceversa, avrebbero bisogno di maggiori investimenti, senza avere garanzie adeguate per il personale dipendente”.
“L’istituzione di una zona franca urbana nelle aree colpite dal sisma nell’Italia centrale è condivisibile – continua Bitti -, come anche lo stanziamento di risorse, per quanto insufficienti, per l’accelerazione delle procedure di ricostruzione. Resta però la convinzione che molte iniziative si sarebbero potute prendere prima, come si sarebbe dovuto assicurare una più rapida attività di verifica sull’agibilità degli immobili”.
“La grande questione del personale del pubblico impiego non è affrontata, se non in maniera molto parziale” e  “non si accenna ad ulteriori risorse per i rinnovi dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego, considerando che quanto stanziato non è sufficiente a recuperare la perdita del potere d’acquisto maturata dal 2009. Serve avviare una forte campagna assunzioni e risolvere finalmente l’annosa questione del personale precario impiegato nei servizi di pulizia delle scuole”.
“La questione delle clausole di salvaguardia su Iva ed accise rimane in piedi – conclude -, in assenza di qualsiasi intervento di riordino della tassazione sulle cose” e “ rimane, altresì, irrisolto l’altro grande tema della fiscalità territoriale”.

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