“Non è possibile parlare di chiusura quando ci sono in ballo 14mila lavoratori coinvolti. Sull’Ilva l’unica azione da fare è pensare all’occupazione, attivare i processi di bonifica ambientale e procedere verso la messa in atto di un piano industriale volto al ripristino dell’azienda”.
Cosi’ Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito alla difficile situazione del gruppo siderurgico italiano su cui graverebbe uno stop dell’attività produttiva da parte del Governo.
“In riferimento anche al nuovo piano industriale proposto da ArcelorMittal, che prevede migliaia di tagli al personale, è necessario – aggiunge Capone – che il nuovo Governo riveda le proprie posizioni pensando alla tutela occupazionale e alla posizione strategica che l’Ilva ha per la nostra economia: contribuisce, infatti, ad aumentare il Pil nazionale di un punto. Senza contare la sua importanza per i lavoratori del sud Italia, già in gravi difficoltà economiche”.

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