“L’Ugl esprime sincero cordoglio ai famigliari dell’ultima vittima del lavoro a Olbia. Nel 2018 sono circa 400
morti sul lavoro, oltre 650 vittime se si considerano anche gli incidenti mortali in itinere. I numeri in costante crescita confermano l’inadeguatezza degli organi di vigilanza e, a volte, la totale assenza. E non si tratta di scrivere Leggi nuove, ma applicare quelle già esistenti inasprendo le sanzioni per chi non le rispetta”.
Lo afferma Paolo Capone, leader dell’Ugl, in merito all’ultimo incidente di stamane a Olbia, dove un operaio di 45 anni ha perso la vita schiacciato da alcuni tubi di metallo.
“E’ indispensabile che tutti gli operatori coinvolti nel combattere il fenomeno delle morti bianche collaborino insieme al Governo, che ha dimostrato aperture prevedendo investimenti sulla sicurezza e sulla salute nel lavoro. Servono più controlli e una maggiore formazione per i dipendenti, soprattutto per quelli che svolgono mansioni particolarmente a rischio. L’Ugl – conclude Capone – continuerà nel suo impegno di sensibilizzazione con il tour ‘Lavorare per Vivere’ volto a diffondere una maggiore cultura della sicurezza”.

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