Audizione in Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato

“Allo stato dell’arte, un giudizio complessivo sui servizi pubblici per l’impiego e, soprattutto, sull’operato dell’Agenzia nazionale per le politiche attive – la vera novità introdotta con la passata legislatura – è, per forza di cose, sospeso. È difficile, infatti, operare in un contesto normativo in evoluzione e con risorse oggettivamente ridotte”.
E’ quanto si legge nel documento presentato oggi  dall’Ugl nel corso dell’Audizione presso la Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato sui servizi pubblici per l’impiego in Italia e in Europa, a cui hanno preso parte il Segretario Confederale dell’Ugl, Stefano Conti, e il dirigente confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti.
“E’ necessario imprimere un’accelerazione all’impianto complessivo – è scritto nel testo -; questo perché, alle difficoltà di partenza dell’Anpal si associano la carenza di politiche regionali, le attuali inefficienze nella procedura  di concessione dell’assegno di ricollocazione, i ritardi strutturali dei centri per l’impiego ed un pregiudizio di fondo sull’inefficienza dei centri per l’impiego stessi, diffuso fra i cittadini e le stesse imprese, le quali, non a caso, hanno risposto in maniera decisamente timida alle sollecitazioni di Garanzia giovani che ha presentato un test probante delle capacità organizzative del sistema. Permane, evidente, un forte gap territoriale che mette a rischio il perseguimento dei livelli essenziali delle prestazioni”.
Nel documento anche un riferimento alla vertenza Almaviva, che ha visto il licenziamento di 1.666 lavoratori: “come previsto dalla normativa vigente, gli ex dipendenti del gruppo, attivo nel settore dei call center, hanno provveduto ad accedere ai centri per l’impiego”. Tuttavia, “l’esperienza raccolta non è positiva, in quanto sembra pesare maggiormente l’aspetto burocratico piuttosto che quello di valutazione efficace del curriculum della persona”. Il risultato è “un approccio inconcludente e decisamente poco utile al candidato, il quale infatti è poche volte indirizzato verso attività formative o ricerche attive di nuova occupazione, effettivamente in linea con l’expertise maturato”.

 

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