Sabato 6 agosto, presso l’aula consiliare del Comune di Monte Argentario, Porto Santo Stefano, ore 18, il Presidente Stefano Cetica ripercorre, insieme agli ospiti presenti in sala, la storia del Patronato. L’evento chiude anche la giornata di mobilitazione nazionale promossa dall’Enas contro il femminicidio. “Tutelare i tuoi diritti dal 1953 la nostra sfida”. E dopo sessantatre anni l’Enas Ugl rafforza il suo impegno mettendo in campo azioni ed iniziative indirizzate al bene comune, assistendo le persone in difficoltà e divenendo punto di riferimento costante per tutti cittadini, sia in Italia che all’estero.
Stefano Cetica, Presidente del Patronato, celebrerà l’anniversario dell’Enas proprio nella giornata dedicata ad una delle iniziative più significative del momento, la campagna di sensibilizzazione contro il femminicidio (Causa del decesso: lasciata sola, in corso dal 30 luglio e promossa dal patronato in sinergia con l’Ugl).
L’appuntamento è fissato per sabato 6 agosto, in Toscana, presso l’aula consiliare del Comune di Monte Argentario, Porto Santo Stefano, dalle ore 18, momento in cui il Presidente Cetica ripercorrerà la storia dell’Enas, le sfide intraprese in questi intensi anni di attività e, quelle in cantiere che, saranno realizzate per contrastare ogni forma di ingiustizia che penalizza i cittadini.
A sostegno dell’iniziativa ci sarà Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e l’on. Renata Polverini, Vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati di Forza Italia.
“Era il sette agosto del 1953 quando l’allora Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale del VI governo De Gasperi, Achille Marazza, riconobbe il patronato Enas. Da quel giorno – precisa Cetica – tra soddisfazioni, ostacoli, vittorie e delusioni abbiamo rafforzato il nostro cammino sempre al fianco del sociale”.
“Il nostro compito – conclude Cetica – è quello di proseguire su questa strada sapendo che abbiamo una “Meta Sociale” da raggiungere dove tutti possano “partecipare” e condividere quell’ideale di progresso, di civiltà e di lavoro che ha mosso i nostri fondatori”.

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