“L’avvio formale delle trattative per il rinnovo dei contratti pubblici entro giugno, annunciato dal ministro Madia, significa che si arriverà, se tutto va bene, ad un rinnovo con un ritardo assurdo di oltre 9 anni e non solo: l’aumento non dignitoso previsto, di 85 euro lordi, suona come una solenne punizione nei confronti di una categoria rappresentata dai media come composta unicamente da assenteisti e ‘furbetti del cartellino’ ”.
Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Augusto Ghinelli.
“Inoltre, se consideriamo l’enorme numero di precari nelle PA da stabilizzare – continua -, le ridicole risorse economiche stanziate dal governo dovrebbero essere spalmate su una platea ben maggiore rispetto a quella sulla quale oggi sono stati calcolati gli 85 euro lordi di aumento medio”.
“Il Governo – aggiunge Ghinelli – continua ancora a fare proclami, senza pensare invece a stanziare risorse economiche utili a garantire un reale recupero del potere d’acquisto”.
“Probabilmente – conclude -, i recenti dati diffusi dall’Istat non sono stati letti da chi siederà ai tavoli di trattativa”.

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