Sono 52 i caduti in servizio, a partire dal dopoguerra, della Polizia Locale italiana che oggi vengono  commemorati a Roma con una messa celebrata, alle 11, nella  Basilica di Santa Maria degli Angeli, in piazza della Repubblica,  dove, dalle ore 9, si tiene anche un sit-in indetto dalla Ugl  delle Autonomie per la Polizia Locale.
“Questi 52 decessi – sottolineano Marco Milani e Sergio Fabrizi,  del Coordinamento Polizia Locale Ugl delle Autonomie – non sono  imputabili solamente ad accidentali casualità come lo sono stati
gli investimenti stradali o sinistri con i mezzi di servizio o ad eroici gesti di altruismo per salvare aspiranti suicidi o persone  in gravi situazioni a rischio, ma per ben 22 di loro si è  trattato di veri e propri omicidi a mano armata da parte di  delinquenti colti in flagranza di reato o da parte della  criminalità organizzata ed in un caso anche da terroristi. In  nessun caso ad essi è stato mai riconosciuto un funerale di  Stato, né benefici ai familiari superstiti come avviene per gli  appartenenti alle Polizie di Stato”. “Proprio oggi – ricordano –  ricorre il quarto anniversario della morte del tenente Michele  Liguori del Comando di Acerra morto a seguito di due tumori”.
SITIN_POLIZIALOCALEPer rendere note tutte le motivazioni delle morti per servizio,  durante la manifestazione verrà esposta una lapide simbolica sul  sagrato della Basilica da parte del Coordinamento Romano della
Ugl-Pl, rende noto il sindacato.  Ma oltre alla commemorazione ai propri caduti, “definiti eroi”,  l’Ugl-Pl punta il dito contro “la non più tollerabile condizione  lavorativa della Polizia Locale sempre più esposta a maggiori  rischi per l’incolumità dei suoi appartenenti coinvolti, oggi  più ieri, nell’assicurare sicurezza ai cittadini ma senza le  dovute tutele giuridiche e previdenziali e senza gli idonei  equipaggiamenti”.
Il sindacato Ugl delle Autonomie ha dato mandato alla propria  struttura legale di citare in giudizio la Funzione Pubblica “per  vedere riconoscere alla categoria i diritti di tutela  previdenziale ed assistenziale previsti per coloro che svolgono  funzioni di Polizia, ad iniziare dalla causa di servizio,  ignobilmente soppressa dal Governo Monti e a seguire dal  riconoscimento dell’indennità di P.S. e fino all’attribuzione dei  benefici spettanti come Categoria a rischio, attraverso una  specifica area del Ccnl”.
In occasione della commemorazione è intervenuto anche il Segretario Regionale dell’Ugl Lazio, Armando Valiani, il quale ha chiesto di “dare subito alle Polizie Locali la stessa  dignità delle altre Forze di Polizia equiparando il contratto  della Polizia Locale a quello degli altri Corpi deputati a garantire la sicurezza”. La richiesta di Valiani è quella di mettere in atto un  “provvedimento doveroso nei confronti di chi, ogni giorno, lavora  duramente sulle strade per garantire l’ordine pubblico, mettendo a  rischio la propria incolumità”.
Proprio recentemente alle Polizie Locali dei Comuni sono stati  attribuiti ulteriori compiti in tema di sicurezza urbana,  prevedendo interventi nel contrasto allo spaccio di droga, allo  sfruttamento della prostituzione, all’abusivismo: “A questo però – fa notare Valiani – non ha di fatto seguito la modifica  dell’inquadramento contrattuale del Corpo di Polizia Locale che  resta inserito nel Ccnl Enti Locali. Non si possono assegnare  ulteriori compiti ad un organismo che, tra l’altro, è costretto  da anni a fare i conti con una grave carenza d’organico, non  riconoscendo alla categoria le tutele previdenziali e  assistenziali previste per chi svolge funzioni di Polizia.

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