“Un pannicello caldo che non cura il malato, ma offre un semplice, parziale e momentaneo ristoro”.
È questo in sintesi il giudizio dell’Ugl sul decreto legge 243 del 29 dicembre 2016 contenente “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno”, espresso dal segretario confederale Giovanni Condorelli in audizione presso la Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati. Presente anche il segretario confederale Fiovo Bitti.
“L’Unione Generale del Lavoro – ha evidenziato -, fra il 2015 e il 2016, ha lanciato un’iniziativa denominata ‘SudAct – Otto priorità per rilanciare il Mezzogiorno’, attraverso la quale ha favorito il confronto con il territorio, con il coinvolgimento attivo di parlamentari di maggioranza e di minoranza, di rappresentanti eletti nelle amministrazioni regionali e locali, delle parti sociali e della società civile, con l’obiettivo di definire un programma di interventi strutturato ed integrato, capace di allineare le regioni meridionali al resto del Paese”.
Dal confronto con le realtà territoriali è emerso che “occorrono almeno sessanta miliardi di euro, circa quattro punti percentuali di prodotto interno lordo, per circoscrivere e ridurre il gap con la parte più avanzata del Centro-Nord Italia. È di tutta evidenza che un tale piano – ha continuato – non può realizzarsi in un solo anno, ma deve essere spalmato su più annualità, sulla base, però, di progetti che siano integrati e non semplicemente il frutto dei desiderata di amministratori locali, come è spesso il caso dei Patti per il Sud, sottoscritti dal precedente esecutivo”.
“In questo senso – ha aggiunto Condorelli – , la nomina di un Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno è un segnale apprezzabile, ma non ancora sufficiente per poter affermare che la questione meridionale torna ad essere, come è necessario che sia, una priorità nell’agenda dell’esecutivo e della politica nazionale”.
Inoltre “al di là dei contenuti specifici del presente decreto legge – ha concluso il sindacalista -, si impone una riflessione sullo stato di profondo disagio che stanno vivendo le popolazioni dell’Italia centrale e meridionale. Terremoti ed eccezionale ondata di freddo e neve hanno messo in ginocchio famiglie, attività produttive, viabilità ed infrastrutture. Il presente decreto legge, in questo senso, può diventare lo strumento per rafforzare le misure di sostegno già adottate o per dare un primo aiuto”.

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