“È difficile credere che il governo abbia ‘diverse opzioni’ sul tavolo sia sul lato delle spese sia su quelle delle entrate per correggere la manovra: il ‘giochino’ comunicativo che alterna le rassicurazioni alle smentite, sempre per successive cause di forza maggiore, non funziona più”.
Lo afferma il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commentando le parole di oggi del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e ricordando come “nel mese di dicembre lo stesso ministro affermasse che, anche se al referendum avesse vinto il no, non ‘sarebbe servita una manovra correttiva’”.
“Il governo si illude – conclude Capone – se crede di poter convincere qualcuno che correggere la manovra si può senza aumentare le tasse e seguendo ‘la strada maestra della crescita’. Il rischio è che si vada verso un inaccettabile taglio dei servizi, visto che la crescita più simbolica che effettiva non potrà portare alcun significativo sconto sulle difficili operazioni di bilancio, e di equilibrio politico, che attendono il ministro Padoan”.

Il segretario generale dell'Ugl Francesco Paolo Capone

Il segretario generale dell’Ugl Francesco Paolo Capone

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