“I dati diffusi oggi dall’Inps non aggiungono nulla di nuovo a quanto si conosceva già in tema di previdenza”.

Lo dichiara Nazzareno Mollicone responsabile dell’ufficio previdenza dell’Ugl, spiegando che “la forte incidenza di pensioni inferiori a 750 euro è infatti dovuta in gran parte ai trattamenti assistenziali che tuttavia, per una lettura più precisa del welfare italiano, andrebbero scorporati dalla gestione di un Istituto preposto alla previdenza basata sui contributi versati. D’altra parte, non va dimenticato che i dati dell’Inps si riferiscono alle singole erogazioni pensionistiche e non a chi realmente percepisce la pensione perché spesso usufruisce di più trattamenti, come pensioni di vecchiaia e di riversibilità o di lavoro dipendente e di lavoro autonomo”.

“Questi dati, però, – spiega – devono sollecitare il governo e l’Inps stesso ad erogare tempestivamente le indennità dovute, compresa la 14esima mensilità, agli aventi diritto, senza attendere alibisticamente le richieste degli interessati, spesso anziani ed inconsapevoli dei loro diritti”.

Per quanto riguarda infine la notazione sui pensionati che riscuotono oltre 2.000 euro lordi di pensione, il sindacalista osserva che “l’Inps farebbe bene a precisare – al fine di evitare semplicistiche polemiche ed equivoci – che si tratta di pensioni legittimamente maturate da lavoratori con oltre trent’anni di contribuzione, i quali non dovrebbero essere penalizzati com’è stato fatto con i mancati adeguamenti al costo della vita, censurati dalla Corte Costituzionale”.

Roma, 30 marzo 2017

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