La «giornata speciale» dell’UGL, come l’ha definita in avvio della celebrazione, il Segretario Generale Francesco Paolo Capone, condotta dal giornalista Massimo Maria Amorosini, è a tutti gli effetti una giornata speciale perché «è la prima volta che un organizzazione sindacale celebra il suo 1° maggio fuori dai confini nazionali», ha sottolineato con orgoglio Capone. «Siamo qui perché è qui che si prendono le decisioni che incidono sulle vite delle lavoratrici e dei lavoratori in Italia e in tutta Europa». All’evento, oltre al Segretario Generale dell’UGL, presenti tutta la segreteria confederale dell’UGL, un’ampia delegazione di dirigenti e diverse delegazioni sindacali provenienti da Paesi come Gran Bretagna, Albania, Spagna e Ungheria. Menzione speciale per Gianluigi Ferretti, responsabile nazionale dell’Ufficio Internazionale dell’Ugl, che ha guidato, seguito, tradotto discorsi e messaggi delle delegazioni sindacali estere.
Dopo il primo saluto di Capone, è iniziata una luna serie di testimonianze davanti all’ormai celebre pullman dell’Ugl, emblema del #sindacatoinmovimento, usato nei comizi dell’UGL, dai tempi dello scorso 1° Maggio, come quinta teatrale e stavolta parcheggiato sulla Rond-point Robert Schuman di Bruxelles, tra la sede della Commissione europea e quella del Consiglio europeo.
Ecco di seguito tutti gli interventi.

«È un’emozione essere qui insieme a tutti voi. Abbiamo scelto Bruxelles per celebrare il 1° maggio perché dobbiamo dare un segnale forte alla politica e all’economia. Il mondo del lavoro deve riuscire ad aprire una forte discussione a livello europeo, perché è qui che si decide, è qui che c’è la forza per modificare il futuro dell’Europa, dei destini di tutti noi. Chi pensa che qui non c’è la possibilità di farlo, si sbaglia. L’Ugl per prima è partita dalla necessità di confrontarsi con tutti: politica, sindacati, tutte le forze sociali, ritenendo fondamentale modificare la visione della politica Europa. Non possiamo accettare una politica attenta soltanto alla finanza, ai grandi gruppi economici e di interesse. Quello che occorre e che deve avere priorità su tutto è la politica sociale. Nessuno deve rimanere indietro. Abbiamo il dovere, come organizzazione sindacale, di modificare il destino del nostro popolo e del popolo europeo. Bisogna rimettere al centro il lavoro, è il lavoro che dà un futuro e tutti i cittadini europei meritano il lavoro, una giusta prospettiva, i diritti. Tanti i colleghi venuti da altri Paesi e che condividono con noi questa battgalia: Ungheria, Regno Unito, Spagna, Albania, Romania. Un obiettivo sociale, irrinunciabile: rimettere al centro il lavoro, la socialità e solo poi l’economia e il Green Deal».
Luigi Ulgiati Vicesegretario Generale UGL e Componente Ugl nel Cese

«Un augurio anche a tutti quelli dell’UGL che non sono qui, alle nostre rsu, ai nostri dirigenti sindacali, a quelli che oggi stanno lavorando. Attualmente sono milioni le persone che lavorano il 1° Maggio, mentre tradizionalmente un tempo erano poche le categorie che lavoravano in questa importante ricorrenza, come i rappresentanti delle forze dell’ordine, i lavoratori dei trasporti pubblici, la sanità, servizi. Tutto questo accade perché il liberal capitalismo non ci ha rubato solamente le retribuzioni, che si sono impoverite, ma ha rubato anche il nostro tempo da dedicare a noi stessi e alle famiglie. Alcuni di questi “crimini” sono stati commessi proprio qui, nei palazzi che sono intorno a noi a Bruxelles. Ricordo che nel 2006 nessuno in Italia, tranne noi, aveva capito la portata negativa della direttiva Bolkestein. Solo l’Ugl se ne rese conto e venne qui a contestare, unica on Italia, una direttiva che si rivelò presto pericolosissima. Noi avevamo già visto il massacro che avrebbe portato. Abbiamo quindi necessità di una Europa diversa, un’Europa del lavoro e di aprire una nuova stagione da tanti punti di vista. Sarebbe oggi il caso però di imparare a prendere anche la parte buona dell’Europa. L’andamento degli stipendi medi in Ue è il dato più significativo da questo punto di vista: perché mentre tutti gli altri Paesi europei hanno visto una crescita delle loro retribuzioni, l’Italia è l’unico Paese ad aver assistito ad una diminuzione pari al -2,9%. Abbiamo quindi il dovere di difendere le retribuzioni dei lavoratori italiani, ancora di più adesso con l’inflazione che corre. Dobbiamo aprire una vera stagione di rinnovi contrattuali di lavoro e visto che, grazie all’indice Ipca, prima hanno tolto soldi dagli stipendi dei lavoratori, adesso grazie allo stesso Indice i lavoratori devono ricevere aumenti proporzionali al ritmo del costo della vita, altrimenti l’Italia e l’Europa scoppiano».
Luca Malcotti Vicesegretario Generale UGL

«L’Ugl oggi dimostra di non avere limiti né confini. La discussione, il dibattitto intorno ai temi del lavoro devono essere portati a livello europeo. Le politiche sociali nascono qui, in questi palazzi, ed è per questo l’Ugl concentra e concentrerà qui la sua attenzione. Robert Schuman, architetto del progetto d’integrazione europea, non pensava soltanto a questioni economiche e finanziarie, ma aveva come obiettivi la protezione e la coesione sociale. Non ci può essere coesione se ci sono disoccupazione e immigrazione incontrollata. Non ci può essere coesione, se l’Italia ha le peggiori retribuzioni in Europa. Tutti parlano di un Unione economica e sociale ma è un’Europa che ormai viaggia a diverse velocità, tanti quanti sono gli Stati membri. Dobbiamo combattere questa frammentazione e l’Italia deve riprendersi il ruolo che le spetta. Bisogna arginare le spinte che altre nazioni europee esercitano nei confronti dell’Europa e degli altri Stati europei. È sbagliato ad oggi dire che questa è una Unione. Tra i tanti da affrontare c’è quello di una nuova economia che sta avanzando: la “gig economy”, che sta trovando ad oggi impreparata l’Europa, nonostante sia già e sarà il futuro delle nuove generazioni».
Vincenzo Abbrescia Segretario Confederale UGL e Segretario Nazionale UGL Riders

«È sempre più necessario cambiare la contrattazione. Negli ultimi anni sono avvenuti enormi cambiamenti, è stata repentina la crescita della digitalizzazione, che ha portato con sé profonde trasformazioni in molti lavori, la nascita di nuove figure di lavoratori. Tutto parte da qui, dall’Europa e l’Ugl deve contribuire alle scelte per il bene proprio Paese, partendo proprio da Bruxelles».
Paola Avella Segretario Confederale UGL e Segretario Nazionale UGL Viabilità

«Siamo qui su invito della Ugl per ricordare insieme i lavoratori che hanno lottato per secoli per i loro diritti e per parlare dei loro problemi. Qui si prendono decisioni che danno forma alla nostra vita, al nostro lavoro, al nostro presente e al nostro futuro. Come sindacati abbiamo una responsabilità per il nostro futuro e per quello dell’Europa. Per il momento le prospettive future dell’Europa non sono molto buone: la prolazione sta invecchiando male e i decisori non sono abbastanza innovativi ma compiacenti e arroganti. A questo si aggiunge la pandemia che ha sconvolto le nostre vite. Molti hanno perso il lavoro e anche la vita. Il problema più grande, portatore di orrori, è stato l’avvento della guerra, che sta generando ansie e paure quotidiane. Sentiamo spesso dire dai leader Ue che molti problemi nascono da livelli troppo alti di assistenza sociale, ma il problema è semmai il costo troppo alto dei beni energetici. Immaginiamo cosa potrebbe succedere, se si interrompono i contratti di approvvigionamento di energia con la Russia: rischiamo di perdere salario reale e posti di lavoro. Siamo uniti nel condannare l’aggressione contro Ucraina e allo stesso tempo a chiedere la pace. Bruxelles è governata da quelli che vedono l’integrazione non come un mezzo, ma come un fine in sé, cercando di indebolire le comunità nazionali. La storia ci sta dando un’opportunità, il dibattito sul futuro è iniziato, possiamo parlare di ciò che mette in pericolo i lavoratori e i valori tradizionali. I tempi sono cambiati: un tempo pensavano che l’Europa fosse il nostro futuro, ma adesso vediamo che siamo noi il futuro dell’Europa. Viva il 1° Maggio, Dio benedica l’Europa e ci conceda la pace».
Imre Palkovic Segretario generale Mosz (Ungheria)

«Festeggiare in un momento così difficile può sembrare inopportuno, ma una celebrazione va comunque fatta. Ci troviamo oggi davanti ad una sede istituzionale, ad un centro decisionale, molto importante. Da sindacalista e da uomo del Meridione ricordo come il Pnrr sia stato scritto con l’intento di accorciare le distanze storiche tra Nord e Sud d’Italia. Mi auguro davvero che tutto quello che è stato previsto e scritto venga realizzato, perché se devo fare un’analisi ad oggi sulla situazione del Mezzogiorno il divario con il Nord si è ulteriormente aggravato. Il Pnrr dovrà rappresentare per forza per il Sud d’Italia la vera speranza di risorgere dal difficilissimo momento presente. L’augurio e soprattutto la nostra presenza qui e l’impegno del nostro Segretario Genarle voglio significare che l’UGL farà di tutto affinché l’Europa risorga e che si possa vivere un futuro di pace, di prosperità e soprattutto di lavoro».
Giovanni Condorelli Segretario Confederale UGL

«L’emozione è forte, perché siamo proprio davanti ai centri di decisione del potere. Decisioni che a volte davvero non capiamo perché sono molto poco chiare. Anche nella mia terra, l’Abruzzo, che possiamo considerare Centro Sud, il Pnrr è davvero l’unica speranza. Temo che non sia un ulteriore bancomat a cui tutti accedono, esclusi quelli di cui ne hanno bisogno. Per questo confidiamo molto anche nel ruolo che il nostro Vicesegretario Generale Luigi Ulgiati saprà svolgere qui a Bruxelles, per cogliere al meglio le opportunità che arrivano dall’Europa e per avere informazioni sempre chiare e di prima mano. Buon primo maggio a tutti».
Gianna De Amicis Segretario Confederale UGL e Segretario UGL Abruzzo

«Ringrazio l’Ugl per l’invito di oggi. Come tutti sapete le nostre nazioni stanno vivendo momenti difficili e convulsi a causa degli attacchi che le élite globaliste perpetrano nei confronti delle nostre patrie, delle nostre famiglie e delle nostre economie. Ed è per questo siamo qui in fratellanza pronti a combattere per un’Europa di nazioni sovrane, di famiglie forti e di posti di lavoro dignitosi. Vi saluto con un messaggio di speranza: abbiamo una storia alle nostre spalle che ci sostiene, un presente di lotta e un futuro da consegnare ai nostri figli. Non rinunciamo ai nostri sforzi per continuare a lottare, per costruire tutto ciò che ci è stato tolto e per costruire patrie forti e sovrane, come garanzia di difesa dei diritti dei lavoratori. Viva l’Europa cristiana delle nazioni sovrane».
messaggio di Rodrigo Alonso, segretario generale Solidaridad (Spagna)

«Il nostro compito è quello di tornare ai valori del ‘52 e dell’85 quando al primo posto c’era come valore la solidarietà tra i popoli europei. L’Europa deve tornare ai suoi valori, deve tornare a fare direttive mirate a garantire i lavoratori, ad aumentare gli stipendi, a difendere la sicurezza sul lavoro. Questa Commissione Europea deve ritornare all’Europa dei popoli e smettere di essere quella delle banche, di chi mette al primo posto la finanza. Questo è il nostro compito: far riscoprire all’Europa le proprie radici. Non possiamo pensare che il liberismo sia la chiave di tutto, dobbiamo lottare per un ritorno ai valori cristiani. Quella di oggi è un’Europa che toglie ai lavoratori, soprattutto in Italia. Oggi da qui inizia un percorso per restituire garanzie ai lavoratori europei e a tutti i lavoratori italiani».
Ezio Favetta Segretario Confederale UGL e Segretario Nazionale UGL Ferrovieri

«Oggi è importante essere qui ed è stato bello ascoltare gli interventi dei nostri ospiti stranieri, pieni di sentimenti. Questo è il nostro paradigma: uscire dai confini nazionali e sentirci parte della stessa comunità. Grazie alla lungimiranza del nostro Segretario Generale, perché solo condividendo, solo stando insieme riusciremo a combattere e a superare tutte le preoccupazioni che ci stanno attanagliando. I problemi purtroppo ci sono e ci saranno ancora e possiamo superarli soltanto stando uniti».
Ornella Petillo Segretario Confederale UGL e segretario nazionale UGL Autonomie

«È un grande privilegio per me essere qui e partecipare a nome della Union Blue Uk. Come tutti, noi oggi qui siamo uniti in onore e rispetto di tutti i nostri lavoratori che nel mondo fanno della civiltà una realtà. Nel Regno Unito abbiamo attraversato il processo della Brexit che ha prodotto implicazioni positive e alcune non così positive per i nostri lavoratori. Ha diviso il popolo del Regno Unito, ma come sempre i lavoratori hanno continuità a svolgere le proprie attività. Condividiamo tutti gli stessi obiettivi di rispetto e eguaglianza e la volontà di lavorare insieme per un bene superiore. Anche se noi del Regno Unito abbiamo lasciato l’Unione europea, posso assicurarvi che non lasceremo mai i nostri colleghi sindacali in tutta Europa. Ancora una volta ringrazio tutti voi per l’opportunità di essere qui oggi e di stare tutti insieme».
Frank Shivers, Director Union Blue Uk (Gran Bretagna)

«Seguo i fondi europei da molto tempo e conosco il valore delle politiche di coesione legate all’Unione europea. Siamo in un momento delicato, l’Ue si fonda su principi di solidarietà e sussidiarietà ed è su questo che dobbiamo puntare come sindacato. Dobbiamo sentirci cittadini europei. Rafforzare quel senso di appartenenza, rispetto al quale il sindacato deve fare la propria parte. Solo così possiamo stare accanto ai deboli, ai fragili, iniziando da noi stessi, da nostri lavoratori. Ringrazio coloro che con il loro esempio riescono a fare la differenza. L’UGL fa la differenza, è un sindacato che sa collaborare e che è solidale».
Maria Rosaria Pugliese Segretario Confederale UGL e Segretario UGL Campania

«Siamo una bellissima comunità, dove nascono sempre nuove idee. Quello a cui ci troviamo di fronte oggi è il luogo in cui tante idee sono nate e sono state raggruppate in pilastri, principi, direttive. Tantissime importanti scelte avvengono proprio qui. Però adesso i principi e le idee vanno messi a terra: parità di genere, parità salariale devono essere realizzati. Adesso la vera sfida per tutte le parti sociali è quella di lavorare insieme per rendere reali i sogni. Soprattutto, in questo momento di crisi, può servire per una realizzazione concreta dei nostri sogni, sia come sindacato ma soprattutto come comunità Europa».
Michela Toussan Segretario Confederale UGL

«Amici, mi sarebbe tanto piaciuto essere qui con voi. Avrei voluto sventolare la bandiera del mio sindacato insieme a quelle dell’Ugl, con cui siamo legati da un solido rapporto di collaborazione. Sarebbe stato bello celebrare la Festa del Lavoro insieme all’Ugl e insieme agli altri sindacati, fratelli europei. Ma il senso del dovere mi trattiene in Albania. Sarò con tutti voi con lo spirito, in attesa di ritrovarci presto, se non a Bruxelles, a Roma, a Tirana o in qualunque altro posto dove ci sia da occuparci dei temi del lavoro».
messaggio Kol Nikollaj presidente Confederazione nazionale dei Sindacati Albanesi Kssh (Albania)

«Cari colleghi, il 1° Maggio è importante per tutti i lavoratori del mondo. Anche noi, insieme all’UGL, vogliamo ricordare alle istituzioni europee che la giustizia sociale e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini devono essere gli obiettivi principali dell’Unione europea. La vostra presenza qui nella capitale dell’Unione europea è un atto di devozione ai valori che per noi sindacati sono sacrosanti: democrazia, diritti umani, libertà di associazione, libertà di espressione, diversità. I rapporti tra Italia e Romania sono millenari e ottimi sono i rapporti con l’UGL con cui collaboriamo nel Cese. In conclusione, tutti i migliori auguri: unione e solidarietà».
Messaggio di Dumitru Formes Segretario Generale Confederazione sindacale nazionale Meridian (Romania) e membro del Cese

«Oggi voglio dare il mio contributo e voglio sensibilizzare la nostra Organizzazione in merito a quanto sta accadendo in Europa nel mio settore. Abbiamo delle situazioni molto delicate e complesse a causa delle delocalizzazioni. Delocalizzazioni soprattutto in Italia che l’Unione europea non riesce a gestire, anzi che addirittura le favorisce presso altri Paesi. Come Federazione e per tutto il comparto metalmeccanico, fortemente impattato dalle delocalizzazioni, chiediamo una norma che garantisca le imprese prima che le delocalizzazioni avvengano. La globalizzazione ha portato i nostri prodotti fuori dai confini dell’Europa. Oggi abbiamo delle grandi difficoltà negli stabilimenti italiani soprattutto dell’automotive, sostanzialmente fermi per le difficoltà di approvvigionamento di microchip e materie prime, perché aumentano i trasporti, aumenta tutto e quindi c’è una guerra economica in corso. Quindi noi chiediamo che l’Europa riporti i presidi industriali di nuovo in Europa, che l’Europa inizi a ricostruire e che, poiché ci sono tantissimi fondi del Pnrr, venga costituito un presidio dell’automotive europeo in modo tale da non poter dare più spazi a Paesi produttori, concorrenti, che ormai sono molto distanti dall’Europa e dai suoi standard. Il fatto che ci stiamo avvicinando ad altre organizzazioni sindacali europee è un fatto importantissimo, un passo avanti che sta facendo crescere il nostro Segretario Generale e con lui la nostra sigla sindacale. Siamo sicuramente sulla buona strada».
Antonio Spera Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici

«Il 2022 è l’Anno europeo dei Giovani ma c’è una contraddizione tra questo riconoscimento e il futuro che attende le generazioni del futuro. Dobbiamo infatti cercare di superare un’ideologia che sta dominando in Europa e che sta bloccando tanti investimenti. La transazione ecologica ci sta portando a tutto questo e sta contrastando investimenti essenziali per futuro, come ad esempio nel campo dell’energia. Si stanno bloccando tante attività, quando invece bisogna investire e uscire da blocchi ideologici e dare un futuro ai giovani. Occorre soprattutto investire in quello che, a cominciare dalle innovazioni digitali, può aiutare garantire un futuro migliore per tutti e soprattutto per i giovani».
Marco De Cesare Segretario Nazionale UGL Giovani

«L’Europa è stata fatta anche dall’Italia, perché insieme a Robert Schuman, a cui è dedicato il luogo in cui ci troviamo oggi, c’erano Adenauer e De Gasperi. Noi italiani abbiamo fatto l’Europa, noi siamo l’Europa e siamo il Paese che ha costruito questo sistema. Noi, nel settore Agroalimentare, abbiamo fatto grandi battaglie in Europa, ad esempio per l’Ogm, perché di norme pericolose ce ne sono diverse, e non soltanto finanziarie. Norme, decisioni prese nei palazzi davanti ai quali stiamo manifestando oggi, che poi vanno ad incidere negativamente sul lavoro e sui lavoratori. Occorre redistribuire la ricchezza ai popoli, pensare a chi lavora e rimettere al centro l’uomo che produce valore per l’intero sistema. Dobbiamo combattere per restituire dignità ad un popolo e dignità all’interno di qualsiasi contesto produttivo. Tutti i giorni deve essere celebrato e onorato il 1° maggio».
Paolo Mattei Segretario Nazionale UGL Agroalimentare

«Siamo qui davanti ai centri del potere, perché l’Europa solidale è una meta ancora molto lontana. Nel mio settore, la Sanità, gli stipendi dei lavoratori italiani sono nettamente inferiori a quelli della media europea. I giovani vanno via dal nostro Paese pese perché non offre più niente e, oltretutto, non c’è sicurezza sul lavoro. In non pochi settori non c’è neanche la garanzia rappresentata dal contratto nazionale di lavoro, perché i contratti restano fermi, cioè non vengono rinnovati, per anni. Ecco perché dobbiamo ripartire da qui, da questa Europa che vi dovrebbe rappresentare e che non riesce ancora a farlo. Ma non è detto che in futuro non lo farà e il nostro impegno, come organizzazione sindacale, è concentrato affinché questo un giorno possa finalmente accadere».
Gianluca Giuliano Segretario Nazionale UGL Salute

«Il mio primo ringraziamento va a tutti i nostri iscritti e ai lavoratori d’Italia e d’Europa, perché è grazie a loro che noi siamo oggi qui perché noi li rappresentiamo. Stiamo diventando anche una famiglia internazionale. Nel nostro settore, l’Igiene Ambientale, i lavoratori sono considerati ancora come un costo e non come risorsa, nonostante puliscano uffici, scuole, strade e siano garanzia di salute. Le istituzioni, possiamo dire, sono il primo soggetto che contribuisce alla “macelleria sociale”, perché le gare vengono vinte tutte con i criteri del massimo ribasso, mai sulla base della qualità del lavoro. Siamo in una fase delicatissima, l’automazione non è affatto lontana dal nostro settore: esistono macchine che puliscono e costano solo 1000 euro l’anno, a fronte dei 20 mila per una persona. Dobbiamo essere decisi a far sentire la nostra voce, i lavoratori devono essere aiutati ad affrontare una difficilissima transizione. Il 1° Maggio è per molti una Festa che dura un giorno, ma in realtà deve diventare una celebrazione da onorare tutti i giorni dell’anno».
Roberto Favoccia Segretario Nazionale UGL Igiene ambientale

«Oggi vorrei mettere in evidenza solo due aspetti: l’orgoglio di appartenere a questa organizzazione. Nel 1950, quando il mondo sindacale andava verso la lotta di classe, quindi verso il conflitto tra capitale e lavoro, noi, la Cisnal, abbiamo scelto la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, sancita nell’articolo 46 della Costituzione e inserita nel nostro Statuto. Siamo sempre stati dei visionari e dei precursori. Anche oggi lo siamo, perché siamo qui a Bruxelles, davanti alle istituzioni europee e quindi abbiamo anticipato nuovamente i tempi, perché siamo il primo sindacato che porta la festa del 1° Maggio qui in Europa. Importante è anche la grande opera di internazionalizzazione che la Confederazione sta portando avanti da tre anni a questa parte: infatti oggi siamo insieme ai nostri colleghi di Gran Bretagna, Albania, Romani, Spagna e Ungheria. Tutto il nostro lavoro ha raggiunto oggi il suo massimo apice. L’altro tema da sottolineare è quello dei salari. C’è un proverbio cinese che recita: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”. Ecco, in Italia, oggi non basta più saper pescare. L’Italia nel 1960 era il secondo Paese in Europa per maggiore potere d’acquisto, oggi siamo terz’ultimi dietro la Grecia e il Portogallo. Oggi è il giorno in cui dobbiamo batterci, in cui dobbiamo alzare la voce, in cui dobbiamo far sentire le nostre ragioni qui davanti a questi palazzi, davanti a queste istituzioni da cui partono le decisioni che impattano sulle nostre vite, sui nostri figli e di quelli che verranno».
Francesco Alfonsi Segretario Confederale e Segretario Nazionale UGL Trasporto aereo

«Bisogna puntare tutto sulla formazione e sulla cultura: ce lo chiedono i lavoratori e anche i giovani, che vogliono più specializzazione per il lavoro e sul lavoro. Non a caso la formazione costante e continua è tra gli obiettivi prioritari dell’Agenda 2030 dell’Onu. Tutto il mondo del lavoro invoca più formazione, più digitalizzazione, più progresso che coinvolge tutti ormai: dagli operai ai lavoratori del mondo della ricerca. Dunque, la formazione è un pilastro portante, ma c’è un problema: lo stipendio dei docenti è il fanalino di coda in Europa, dopo di noi, quindi peggio di noi, c’è soltanto il Portogallo. Si parla tanto di istruzione ma non abbiamo contratti dignitosi ed è su questo che dobbiamo batterci».
Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola e Segretario UGL Calabria

«Come Ulgiati rappresenta l’Ugl nel Consiglio economico e sociale europeo, io rappresento l’Ugl nel Consiglio economico delle Nazioni Unite. Porto la voce dell’Ugl all’interno dell’Onu: un fatto importante non solo perché come Ciscos Ugl abbiamo ottenuto il nostro seggio presso le Nazioni Unite per le tante iniziative umanitarie realizzate negli anni, ma anche perché siamo presenti presso la 54° Commissione, quella più importante, che si occupa di tutti i problemi più attuali nel mondo: dallo sfruttamento del lavoro minorile alla parità tra uomini e donne, dalla violenza sulle donne alle guerre. Quindi abbiamo tanto lavoro da fare e che facciamo con grande impegno e passione, affinché la nostra voce venga sentita e ascoltata».
Patrizia del Ninno Presidente Ciscos UGL

«Quella degli anziani è una categoria in espansione. Gi anziani stanno crescendo ed è un segnale positivo, perché vuol dire che si allunga la vita delle persone in senso biologico. Ma ci sono dei problemi molto difficili da risolvere. Gli assi fondamentali della nostra azione sindacale sono infatti due: la separazione fra assistenza e previdenza nel bilancio dell’Inps e la perequazione automatica delle pensioni al costo della vita. Con l’inflazione al 6% la capacità degli anziani di mantenersi economicamente è e sarà mesa veramente a dura prova. I governi devono trovare una soluzione per risolvere il problema e questo è il nostro principale impegno».
Francesco Martire Segretario Nazionale UGL Pensionati

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