“I dati dell’Istat relativi alle stime dei conti economici italiani nel 2020 confermano un crollo del Pil senza precedenti pari al -8,9%. Allarmano altri indicatori come il calo dei redditi delle famiglie, -2,9%, e dei consumi privati, -11%. Paradossalmente cresce soltanto la pressione fiscale, che ha raggiunto un livello impressionante pari al 42,8%, in aumento rispetto al 42,4% dell’anno precedente. In tale contesto, la proposta di aumentare le imposte patrimoniali appare folle e incomprensibile. In questa fase di iniziale ripartenza significherebbe affossare ogni ipotesi di ripresa economica e gravare ulteriormente i cittadini già alle prese con un carico fiscale di per sé iniquo e insostenibile. Come Sindacato UGL, in vista della prossima Manovra finanziaria auspichiamo piuttosto una riforma del fisco fondata su una poderosa riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e su una misura come la flat tax, indispensabile per ridare potere di acquisto e liquidità a lavoratori e imprese”. Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.

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