“L’Inps ha poco da rallegrarsi per il calo di 126.525 nuovi pensionati rispetto all’anno precedente”.
Lo afferma il responsabile nazionale dell’Ufficio Politiche previdenziali dell’Ugl, Nazzareno Mollicone.
“Il calo – spiega il sindacalista – indica, da un lato, lavoratori anziani costretti a rimanere al lavoro, magari dopo quarant’anni di contribuzione e non in perfette condizioni fisiche, e dall’altro un identico numero di giovani che non possono accedere al lavoro”.
“Il blocco del cosiddetto ‘turn over’ nel lavoro – conclude Mollicone – non è mai una cosa positiva: oltre al dato occupazionale, si perdono infatti una maggiore ed aggiornata formazione ed una maggiore efficienza produttiva data dall’ingresso dei giovani”.

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