«La difficoltà di reperire quasi 200 mila profili professionali, come evidenziato dal bollettino del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, conferma l’urgenza di investire in formazione e riqualificazione per colmare il crescente mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Secondo i dati, a febbraio 2025 risulta difficile reperire 193mila profili professionali pari al 47,9% del totale assunzioni programmate soprattutto a causa della mancanza di candidati (30%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,7%). Il dato preoccupante, che coinvolge settori strategici come costruzioni, metallurgia, tessile e meccatronica, dimostra quanto sia necessario rafforzare strumenti come il Fondo nuove competenze per garantire un aggiornamento professionale continuo e adeguato alle esigenze delle imprese».
Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. «È essenziale promuovere una maggiore collaborazione tra istituzioni, imprese e sistema della formazione per rispondere alla richiesta di nuove professionalità e favorire l’inserimento lavorativo di giovani e lavoratori in transizione, così come sono altrettanto essenziali gli investimenti per gestire i progressi legati all’innovazione tecnologica e ai numerosi processi di transizione in atto. Solo attraverso una strategia condivisa e investimenti mirati sarà possibile rilanciare la competitività del nostro Paese e offrire opportunità concrete a chi cerca lavoro», conclude Capone.

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