«I dati Inail parlano chiaro: 207 lavoratori hanno perso la vita nei primi quattro mesi del 2025, tre in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Un bilancio tragico e inaccettabile per una Repubblica fondata sul diritto al lavoro. La sicurezza sul lavoro non può essere un’opzione, ma un diritto fondamentale, da garantire a ogni lavoratore, pertanto, accogliamo con favore lo stanziamento di 650 milioni da parte del Governo. Sotto il profilo dei controlli occorre rafforzare il coordinamento e il monitoraggio attraverso l’unificazione delle banche dati su tutto il territorio nazionale. In tal senso proponiamo l’istituzione di un’agenzia nazionale per la sicurezza sul lavoro, che abbia il compito di centralizzare le competenze degli enti ispettivi».
Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.
«È inoltre urgente investire in modo sistemico nella cultura della prevenzione, partendo dalla formazione e coinvolgendo scuole, imprese e lavoratori. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per la società nel suo complesso. L’Ugl – conclude Capone – continuerà a battersi per costruire un modello di sicurezza che metta al centro la dignità e la vita delle persone».

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