IT:
IL CESE ED I SERVIZI DI INTERESSE GENERALE
Nel corso della riunione della Sezione Trasporti, Energia ed Infrastrutture del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), che si è svolta di recente a Bruxelles, è stato dapprima discusso e poi adottato il Parere TEN/851 su: “Il ruolo dei servizi di interesse generale (SIG) per la competitività, la coesione sociale e la democrazia nell’Unione Europea”. I servizi di interesse generale, come l’assistenza sanitaria, quella agli anziani ed all’infanzia, l’istruzione, i servizi sociali, l’energia, l’acqua ed i trasporti pubblici, fanno parte dei valori comuni europei e sono fondamentali per la competitività, il modello sociale europeo e la partecipazione democratica in Europa, risultando anche uno strumento utile a vantaggio dei cittadini, delle imprese e dei Governi, come è emerso durante la crisi del Covid, nonché di quella energetica, causata dall’aggressione russa contro l’Ucraina. Il CESE chiede di adottare un approccio olistico alle politiche in materia di servizi di interesse generale, anziché l’attuale criterio settoriale delle politiche della Ue, invitando la Commissione Europea a dare un seguito concreto alla Relazione Letta mediante un piano di azione per i SIG che riconosca il ruolo centrale dei servizi di interesse generale moderni nel contesto della promozione della prosperità e della competitività sostenibili. Il benessere delle generazioni future si basa infatti sulla sicurezza a lungo termine, su servizi pubblici solidi e su servizi di interesse generale in tutti i settori di attività economica. Per il Consigliere Ulgiati «I servizi di interesse generale devono essere inclusivi, competitivi, di alta qualità ed economicamente accessibili. Tale scopo deve essere raggiunto attuando riforme finanziarie e normative che considerino il finanziamento dei SIG non una spesa per consumi, bensì un investimento nel futuro. È inoltre necessario garantire la disponibilità di manodopera qualificata, mediante la creazione di posti di lavoro produttivi e di qualità, sostenuti da un dialogo sociale efficace, da una retribuzione equa, nonché da buone condizioni di lavoro».
UE ED AFRICA: PARTENARIATO STRATEGICO CON IL PIANO MATTEI
Nella splendida cornice di Villa Pamphilj a Roma, pochi giorni fa, si è tenuto il Vertice sul Piano Mattei ed il Global Gateway, che ha visto la Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, insieme ad Autorità africane da Angola, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania e Zambia, nonché ai capi delle Istituzioni finanziarie internazionali (FMI, il Gruppo della Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo e la Africa Finance Corporation) raggiungere accordi per 1,2 miliardi di euro per far crescere l’Africa e con l’Africa l’Europa. Si tratta di un partenariato che ha l’ambizione di essere basato sul mutuo rispetto, con azioni concrete, investimenti sostenibili ed un rapporto paritario reciprocamente vantaggioso tra i due Continenti. La Commissione Europea e l’Italia si impegnano a mobilitare investimenti trasformativi lungo corridoi economici strategici con un’attenzione particolare rivolta a tre questioni fondamentali: 1) il Corridoio di Lobito, non solo progetto di sviluppo ferroviario, ma anche corridoio economico più ampio che collegherà le Regioni ricche di risorse dell’Africa meridionale, prive di sbocco al mare, ai mercati globali, compresa l’Europa; 2) l’agricoltura sostenibile, con filiere resilienti al clima ed un rafforzamento del settore del caffè dell’Africa orientale tramite l’integrazione regionale ed il coinvolgimento del settore privato italiano; 3) il cavo sottomarino Blue Raman, cofinanziato con un contributo di 37 milioni di euro dall’Esecutivo comunitario, che migliorerà la connettività, stimolerà la ricerca e l’innovazione e sosterrà la convergenza tecnologica tra Europa, Africa ed India. Un partenariato strategico, dunque, quello tra Europa ed Africa, i cui progressi saranno riesaminati in occasione del Forum Global Gateway che avrà luogo a Bruxelles il prossimo Ottobre e che, soprattutto in un momento di grande incertezza globale, quale quello attuale, testimonia l’impegno reale e tangibile dell’Europa nel suo insieme, e dell’Italia in particolare, nei confronti del Continente africano, caratterizzato da risorse inestimabili, popolazione giovane e mercato in piena espansione.
EN:
EESC AND SERVICES OF GENERAL INTEREST
At the recent meeting of the Section for Transport, Energy and Infrastructure of the European Economic and Social Committee (EESC) in Brussels, opinion TEN/851 on “The role of services of general interest (SGI) for competitiveness, social cohesion and democracy in the European Union” was first discussed and then adopted. Services of general interest, such as health care, care for the elderly and children, education, social services, energy, water and public transport, are part of Europe’s common values and are crucial for competitiveness, the European social model and democratic participation in Europe. They are also a useful tool for citizens, businesses and governments, as was evident during the Covid crisis, as well as the energy crisis caused by Russia’s aggression against Ukraine. The EESC calls for a holistic approach to services of general interest policies, instead of the current sectoral approach to EU policies, calling on the European Commission to follow up the Letta Report with an action plan for SGI that recognises the central role of modern services of general interest in the context of promoting sustainable prosperity and competitiveness. Indeed, the well-being of future generations is based on long-term security, on solid public services and services of general interest in all sectors of economic activity. For Councillor Ulgiati, «Services of general interest must be inclusive, competitive, of high quality and affordable. This must be achieved by implementing financial and regulatory reforms that consider the financing of SGIs not as a consumption expense, but as an investment in the future. It is also necessary to ensure the availability of skilled labour, through the creation of productive and quality jobs, supported by effective social dialogue, fair remuneration and good working conditions».
EU AND AFRICA: STRATEGIC PARTNERSHIP WITH THE MATTEI PLAN
In the beautiful setting of Villa Pamphilj in Rome, a few days ago, the Summit on the Mattei Plan and the Global Gateway was held, which saw Italian Prime Minister Giorgia Meloni and the President of the European Commission, Ursula von der Leyen, together with African Authorities from Angola, Democratic Republic of Congo, Tanzania and Zambia, as well as the heads of the International Financial Institutions (IMF, the World Bank Group, the African Development Bank and the Africa Finance Corporation) reach agreements for EUR 1.2 billion to make Africa grow and with Africa Europe. This partnership aims to be based on mutual respect, with concrete actions, sustainable investments and a mutually beneficial equal relationship between the two Continents. The European Commission and Italy are committed to mobilising transformational investments along strategic economic corridors with a focus on three key issues: 1) the Lobito Corridor, not only a rail development project, but also a broader economic corridor that will connect the resource-rich, landlocked regions of Southern Africa to global markets, including Europe; 2) sustainable agriculture, with climate-resilient supply chains and a strengthening of the East African coffee sector through regional integration and the involvement of the Italian private sector; 3) the Blue Raman submarine cable, co-financed with a contribution of EUR 37 million by the EU Executive, which will improve connectivity, stimulate research and innovation, and support technological convergence between Europe, Africa, and India. A strategic partnership, therefore, between Europe and Africa, the progress of which will be reviewed at the Global Gateway Forum that will take place in Brussels next October and which, especially at a time of great global uncertainty, such as the current one, testifies to the real and tangible commitment of Europe as a whole, and Italy in particular, towards the African Continent, characterised by inestimable resources, a young population, and a booming market.
NewsdallEuropa_132