IL CESE E LA POLITICA EUROPEA DI DIFESA 

Gli avvenimenti geopolitici recenti hanno spinto le Istituzioni europee a porre il tema della difesa europea al centro dell’agenda politica. L’Unione Europea si trova drammaticamente dinanzi alla necessità di affrontare con rapidità e compattezza una moltitudine di sfide e potenziali minacce in ambito militare, commerciale, tecnologico e di approvvigionamento. Nel corso della riunione della Sezione INT (Mercato Unico, Produzione e Consumo) del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), che si è svolta a Bruxelles il 2 Settembre scorso, è stato approvato un Parere in merito alla Politica europea di difesa, il cui obiettivo è quello di fornire un contributo al dibattito europeo, partendo dal presupposto che il contesto geopolitico impone una decisa azione orientata al potenziamento di un sistema di difesa comune, ma contemporaneamente la sfida è quella di come investire nella difesa comune, completando il mercato unico, senza compromettere la coesione sociale e gli investimenti per il benessere dei cittadini europei ed assicurando al contempo il rispetto dei Trattati. I dibattiti politici e le divisioni all’interno dell’Unione Europea, legati alle recenti proposte della Commissione in materia di difesa, dimostrano come l’equilibrio tra spesa per la difesa ed investimenti sociali sia cruciale. Un’Unione più forte dal punto di vista militare, infatti, deve essere anche un’Unione più equa, coesa e resiliente per i suoi cittadini. In momenti di crisi, il supporto alle Istituzioni da parte della popolazione europea e della società civile è fondamentale. «Occorre monitorare la percezione delle decisioni europee sui territori – ha dichiarato il Consigliere Ulgiati – nonché promuovere un concetto di difesa comune europea che integri le dimensioni sociali, economiche e sanitarie. La trasparenza, la responsabilità democratica ed il coinvolgimento civico sono condizioni essenziali per costruire la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni europee, in assenza della quale – ha concluso Ulgiati – anche le politiche di sicurezza più avanzate rischiano di perdere efficacia e legittimità».

UE, APPROVATO NUOVO PACCHETTO DI AIUTI A KIEV 

Alla vigilia, ed in occasione, del 34° Anniversario dell’Indipendenza dell’Ucraina dall’ex Unione Sovietica, che si è celebrato il 24 Agosto scorso, l’Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da oltre 4,05 miliardi di euro destinato a Kiev. Si tratta di un importante contributo per sostenere la stabilità macrofinanziaria del Paese, per rafforzare la pubblica amministrazione ed il funzionamento dello Stato e per accompagnare le riforme interne, nonché la ripresa economica, in un contesto ancora segnato dalla guerra. La parte più consistente dell’intervento, pari a 3 miliardi di euro, arriva dallo “Strumento per l’Ucraina” (“Ukraine Facility”), programma di assistenza finanziaria dell’Unione Europea a favore del Paese slavo, entrato in vigore il 1° Marzo 2024, che fornirà fino a 50 miliardi di euro di finanziamenti stabili, sotto forma di sovvenzioni e prestiti, a sostegno della ripresa, della ricostruzione e della modernizzazione dell’Ucraina per il periodo 2024-2027. I pagamenti nell’ambito dello “Strumento per l’Ucraina” sono strettamente connessi al “Piano per l’Ucraina”, che delinea la strategia del Paese per la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione, oltre ad una tabella di marcia per l’attuazione di riforme in linea con gli obiettivi di adesione alla UE nei prossimi quattro anni. I fondi, pertanto, sono stati sbloccati, dopo che l’Ucraina ha dimostrato progressi in vari settori, tra cui pubblica amministrazione, istruzione, ambiente e trasformazione digitale. Un altro miliardo è stato poi concesso sotto forma di prestito agevolato nel quadro dell’assistenza macrofinanziaria (AMF) eccezionale dell’Ucraina, che verrà rimborsato dai ricavi dei beni russi bloccati in Europa. È la prima volta che questi fondi vengono impiegati direttamente per aiutare la ricostruzione di un Paese colpito dalla guerra, a testimonianza dell’impegno e della solidarietà incrollabile dell’Unione Europea nei confronti dell’Ucraina, non solo per la sua immediata ripresa, ma anche per il suo futuro come Paese sovrano e democratico perché, come dichiarato dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, «quando l’Ucraina è forte, anche l’Europa è più forte».

EN

THE EESC AND EUROPEAN DEFENCE POLICY

Recent geopolitical events have prompted the European Institutions to place the issue of European defence at the top of the political agenda. The European Union is faced with the urgent need to respond swiftly and cohesively to a multitude of challenges and potential threats in the military, commercial, technological and supply sectors. During the meeting of the INT Section (Single Market, Production and Consumption) of the European Economic and Social Committee (EESC), held in Brussels on the 2nd of September, an Opinion on European defence policy was approved, with the aim of contributing to the European debate, based on the assumption that the geopolitical context requires decisive action to strengthen a common defence system, but at the same time the challenge is how to invest in common defence, completing the single market, without compromising social cohesion and investment in the well-being of European citizens, while ensuring compliance with the Treaties. The political debates and divisions within the European Union, linked to the Commission’s recent proposals on defence, show that the balance between defence spending and social investment is crucial. A stronger Union from a military point of view must also be a fairer, more cohesive and resilient Union for its citizens. In times of crisis, support for Institutions from the European population and civil society is essential. «We need to monitor the perception of European decisions in the territories – said Councillor Ulgiati – as well as promote a concept of common European defence that integrates social, economic and health dimensions. Transparency, democratic accountability and civic engagement are essential conditions for building citizens’ trust in European Institutions, without which – Ulgiati concluded – even the most advanced security policies risk losing their effectiveness and legitimacy».

EU, APPROVES NEW AID PACKAGE FOR KIEV 

On the eve of and on the occasion of the 34th Anniversary of Ukraine’s Independence from the former Soviet Union, celebrated on the 24th of August, the European Union approved a new aid package worth over €4.05 billion for Kiev. This is an important contribution to supporting the Country’s macro-financial stability, strengthening public administration and the functioning of the State, and accompanying internal reforms and economic recovery in a context still marked by war. The largest part of the intervention, amounting to €3 billion, comes from the “Ukraine Facility”, the European Union’s financial assistance programme for Ukraine, which came into force on the 1st of March 2024 and will provide up to €50 billion in stable financing, in the form of grants and loans, to support Ukraine’s recovery, reconstruction and modernisation for the period 2024-2027. Payments under the “Ukraine Facility” are closely linked to the “Ukraine Plan”, which outlines the Country’s strategy for recovery, reconstruction and modernisation, as well as a roadmap for implementing reforms in line with EU accession objectives over the next four years. The funds were therefore released after Ukraine demonstrated progress in various areas, including public administration, education, the environment and digital transformation. Another billion was then granted in the form of a soft loan under Ukraine’s exceptional macro-financial assistance (MFA), which will be repaid from the proceeds of Russian assets frozen in Europe. This is the first time that these funds have been used directly to help rebuild a Country affected by war, demonstrating the European Union’s unwavering commitment and solidarity with Ukraine, not only for its immediate recovery, but also for its future as a sovereign and democratic Country because, as stated by European Commission President Ursula von der Leyen, «when Ukraine is strong, Europe is stronger too».

UGL NEWS dall'EUROPA n. 140 del 5 Settembre 2025
EN - UGL NEWS from EUROPE n. 140 - 5th of September 2025 -

 

 

 

 

 

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