IL CESE E LE TECNOLOGIE PULITE

Il settore delle tecnologie pulite, ovvero l’insieme delle tecnologie che riducono l’impatto ambientale dei processi produttivi e dei consumi energetici è destinato a diventare uno dei principali protagonisti della trasformazione economica ed industriale globale. Sebbene l’Unione Europea accolga vari ecosistemi di tecnologie pulite e disponga di solide conoscenze specialistiche in materia di ricerca e sviluppo, la transizione dall’innovazione alla diffusione commerciale rimane problematica, soprattutto a paragone dei concorrenti a livello mondiale, come la Cina e gli Stati Uniti. Il CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), nel Parere CCMI/241 adottato di recente proprio sulle tecnologie pulite, evidenzia come le politiche statunitensi e cinesi mettano a rischio la capacità dell’Europa di aumentare gli investimenti e rafforzare la sua industria delle tecnologie pulite, anche nei settori in cui il Vecchio Continente è all’avanguardia. Inoltre, le politiche frammentarie ed i meccanismi di finanziamento rientranti nel Green Deal europeo affrontano solo parzialmente le ambizioni della Ue nella produzione di tecnologie pulite. La mancanza di coordinamento tra le politiche ed i finanziamenti europei e nazionali ostacola infatti l’efficienza, così come le attuali misure configurabili come aiuti di Stato avvantaggiano eccessivamente gli Stati membri più ricchi. Le distorsioni della concorrenza a livello mondiale mettono poi a dura prova l’industria UE delle tecnologie pulite. Tuttavia, l’Europa, se adottasse le giuste politiche, potrebbe trasformare le sfide nei settori energetico ed idrico in opportunità per creare posti di lavoro, sviluppare nuove capacità e stimolare la crescita delle imprese. I settori delle tecnologie pulite rientrano tra quelli con il fabbisogno più elevato in termini di riqualificazione professionale. A tal proposito, per il Consigliere Ulgiati «occorre investire nel rafforzamento delle abilità in materia di tecnologie pulite, promuovere formazioni mirate ed effettuare una valutazione a livello Ue sulla mancanza di conoscenze nell’ambito delle tecnologie a zero emissioni nette, al fine di sostenere la transizione delle competenze per tutti i lavoratori, mediante l’elaborazione di tabelle di marcia che non siano solo tecnologiche, bensì riguardino anche la dimensione umana e sociale».

UE: LA SETTIMANA EUROPEA DELLE REGIONI E DELLE CITTÀ

Si è appena concluso a Bruxelles il più importante appuntamento annuale, giunto ormai alla 23^ edizione, e dedicato alla politica di Coesione ed allo sviluppo territoriale nell’Unione Europea: la settimana europea delle Regioni e delle Città, promossa dal Comitato Europeo delle Regioni e dalla Commissione Europea. Nel corso dell’evento, che ha riunito rappresentanti politici, funzionari, esperti ed accademici provenienti da Regioni e Città di tutta Europa, offrendo quindi una piattaforma di fondamentale importanza per la comunicazione e la creazione di reti di contatti, sono stati presentati vari esempi del ruolo chiave svolto dai livelli locale e regionale per una governance europea efficace, anche in considerazione del fatto che le Regioni e le Città partecipano alla realizzazione della maggior parte delle politiche della Ue. La Settimana rappresenta non soltanto un’occasione di confronto politico, ma anche un laboratorio di esperienze concrete, in cui Regioni e Città portano esempi di buone pratiche in settori chiave come ambiente, infrastrutture, innovazione ed inclusione sociale. Tre i temi guida di quest’anno: 1) crescita e coesione per il futuro: politiche per uno sviluppo equilibrato ed inclusivo tra Regioni e Città; 2) il diritto di restare: valorizzazione dei territori periferici e rurali per contrastare lo spopolamento e ridurre le disuguaglianze; 3) le città costruiscono il domani: innovazione urbana, transizione verde e digitale, nuove forme di mobilità e partecipazione. L’edizione 2025 ha visto inoltre la presenza di un nuovo polo progettato quale spazio di networking ed apprendimento, le cui zone tematiche hanno esplorato sfide chiave come la transizione energetica e lo sviluppo urbano sostenibile. Dai piani per la neutralità climatica, ai progetti di economia circolare, alle iniziative per l’inverdimento urbano e la biodiversità, il moderno hub ha dimostrato come l’innovazione locale stia creando comunità più sane, pulite e verdi.  Le giornate della Settimana europea sono state infine scandite dalla Sessione Plenaria del Comitato Europeo delle Regioni che ha respinto con una risoluzione votata all’unanimità, la proposta per il bilancio dell’Unione 2028-2034 presentata a Luglio dalla Commissione Europea, in quanto ritenuta pericolosa per il futuro della politica di Coesione.

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THE EESC AND CLEAN TECHNOLOGIES

The clean technology sector, i.e. all technologies that reduce the environmental impact of production processes and energy consumption, is set to become one of the main drivers of global economic and industrial transformation. Although the European Union is home to various clean technology ecosystems and has solid expertise in research and development, the transition from innovation to commercial deployment remains problematic, especially when compared to global competitors such as China and the United States. In its recently adopted Opinion CCMI/241 on clean technologies, the EESC (European Economic and Social Committee) highlights how US and Chinese policies are jeopardising Europe’s ability to increase investment and strengthen its clean technology industry, even in areas where the Old Continent is at the forefront. Furthermore, the fragmented policies and financing mechanisms under the European Green Deal only partially address the EU’s ambitions in the production of clean technologies. The lack of coordination between European and national policies and funding hinders efficiency, just as current measures that can be classified as State aid excessively favour the wealthiest Member States. Distortions of competition at global level are also putting the EU’s clean technology industry under severe strain. However, if Europe adopts the right policies, it could turn the challenges in the energy and water sectors into opportunities to create jobs, develop new skills and stimulate business growth. Clean technology sectors are among those with the highest need for retraining. In this regard, Councillor Ulgiati believes that «we need to invest in strengthening clean technology skills, promote targeted training and carry out an EU-wide assessment of the skills gap in net-zero technologies in order to support the skills transition for all workers by developing roadmaps that are not only technological but also address the human and social dimensions».

EU: EUROPEAN WEEK OF REGIONS AND CITIES

The most important annual event, now in its 23rd edition, dedicated to cohesion policy and territorial development in the European Union, has just concluded in Brussels: the European Week of Regions and Cities, promoted by the European Committee of the Regions and the European Commission. During the event, which brought together political representatives, officials, experts and academics from Regions and Cities across Europe, thus providing a platform of fundamental importance for communication and networking, various examples were presented of the key role played by local and regional levels in effective European governance, also in view of the fact that Regions and Cities participate in the implementation of most EU policies. The Week is not only an opportunity for political debate, but also a laboratory of concrete experiences, where Regions and Cities bring examples of good practice in key areas such as the environment, infrastructure, innovation and social inclusion. This year’s three main themes are: 1) growth and cohesion for the future: policies for balanced and inclusive development between Regions and Cities; 2) the right to remain: enhancing peripheral and rural areas to combat depopulation and reduce inequalities; 3) cities build tomorrow: urban innovation, green and digital transition, new forms of mobility and participation. The 2025 edition also featured a new hub designed as a space for networking and learning, with thematic areas exploring key challenges such as energy transition and sustainable urban development. From climate neutrality plans to circular economy projects and urban greening and biodiversity initiatives, the modern hub demonstrated how local innovation is creating healthier, cleaner and greener communities.  The European Week was rounded off by the Plenary Session of the European Committee of the Regions, which unanimously rejected the proposal for the 2028-2034 EU budget presented in July by the European Commission, considering it dangerous for the future of cohesion policy.

UGL NEWS dall'EUROPA n. 146 del 17 Ottobre 2025
EN - UGL NEWS from EUROPE n. 146 -17th of October 2025 -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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