CESE: DIPLOMAZIA E DISABILITÀ
La Sessione Plenaria di rinnovo mandato che si è conclusa la settimana scorsa, oltre all’insediamento del nuovo Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), ha visto anche l’adozione di Pareri su argomenti chiave come quello su diplomazia e disabilità. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), adottata nel 2006 ed entrata in vigore dal 2008, rappresenta la pietra miliare della diplomazia per quanto riguarda la lotta alla discriminazione delle persone con disabilità, stabilendo principi fondamentali quali la non discriminazione, la piena ed effettiva partecipazione alla società, nonché l’accessibilità ed uguaglianza di opportunità. La CRPD è un importante strumento giuridico internazionale che funge da complemento al sistema generale delle Nazioni Unite in materia di diritti umani, nel cui ambito la disabilità passa da questione sociale a materia vincolante di diritto internazionale e nella quale viene riconosciuta l’importanza della cooperazione internazionale e della sua promozione a sostegno degli sforzi compiuti a livello nazionale per permettere il reale esercizio dei diritti delle persone con disabilità. Inoltre, la CRPD è fondamentale poiché stabilisce un quadro cogente per la cooperazione allo sviluppo inclusiva. A livello individuale, infatti, molti Stati utilizzano la diplomazia per negoziare l’attuazione della CRPD, adottare le proprie leggi nazionali e cooperare con altri Paesi al fine di migliorare l’inclusione. Il CESE accoglie con favore le numerose misure adottate dall’Unione Europea dalla firma della CRPD nel 2011 per assicurare che le persone con disabilità abbiano pari diritti ed opportunità. In più la UE ha fornito fondi a livello europeo per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità in vari settori: sociale, lavoro, istruzione, sanità, cultura. Per il Consigliere Ulgiati «occorrono politiche sociali concrete volte a migliorare la vita delle persone con disabilità, ridurre le barriere economiche e stimolare la loro partecipazione sociale e politica. La disabilità – ha proseguito – deve essere considerata una priorità nell’agenda europea ed il prossimo quadro finanziario della Ue deve garantire programmi di finanziamento adeguati ai bisogni, come pure favorire l’accessibilità e l’inclusione». L’augurio dunque è che il rinnovato Comitato Economico e Sociale Europeo sia inclusivo anche al proprio interno, consentendo a tutti i componenti regolarmente insediati la piena partecipazione ai Gruppi di lavoro secondo la naturale appartenenza e non permettendo, invece, la discriminata esclusione di taluni Consiglieri a causa di pretestuosi motivi ideologici.
UE, IN VIGORE NUOVO ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO CON L’UCRAINA
Kiev più vicina all’ingresso nel Mercato Unico dell’Unione Europea con l’entrata in vigore pochi giorni fa, il 28 Ottobre, del nuovo Accordo di libero scambio Ue-Ucraina che regola i rapporti commerciali tra Kiev, Bruxelles e le 27 Capitali da oltre un decennio, destinato a consolidare ed a stabilizzare le relazioni commerciali tra le due parti, con particolare attenzione alla tutela dei settori agricoli sensibili della Ue ed all’allineamento progressivo degli standard produttivi ucraini a quelli europei. L’Accordo di associazione tra Ue ed Ucraina, comprensivo dell’Accordo di libero scambio approfondito e completo (DCFTA – Deep and Comprehensive Free Trade Agreement) è stato negoziato tra il 2007 ed il 2011, stipulato nel 2014 ed entrato in vigore nel 2016, eliminando gran parte dei dazi, soprattutto sui prodotti industriali. Dopo l’inizio dell’invasione russa nel Febbraio 2022, l’Unione Europea ha introdotto misure di liberalizzazione unilaterale annualmente rinnovate per tre anni, note come misure autonome di commercio (ATM – Autonomous trade measures), valide fino a Giugno 2025. La nuova revisione, autorizzata e ratificata di recente, assicura la continuità e la sistematizzazione delle relazioni commerciali in un contesto di progressiva integrazione. Il nuovo testo fornisce, infatti, una prospettiva di lungo termine in cui la Ue e l’Ucraina “beneficeranno di un quadro commerciale rafforzato, stabile, equo e permanente”, si legge in una nota della Commissione europea. L’Accordo riveduto è strutturato intorno a tre pilastri: l’aumento dei flussi commerciali, l’allineamento delle norme di produzione ed una robusta clausola di salvaguardia che autorizza l’attivazione di misure tempestive in caso di impatti negativi significativi sulle economie coinvolte. Per la Ue, tale valutazione può essere effettuata anche a livello regionale, garantendo così una risposta calibrata e tempestiva alle eventuali criticità. Il nuovo Accordo riflette dunque l’impegno dell’Unione Europea nel sostenere l’integrazione economica di Kiev nel Mercato Unico europeo e rappresenta un passo in avanti dell’Ucraina verso la piena adesione alla Ue.
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EESC: DIPLOMACY AND DISABILITY
The Plenary Session to renew the mandate, which ended last week, saw not only the inauguration of the new European Economic and Social Committee (EESC), but also the adoption of Opinions on key issues such as diplomacy and disability. The United Nations Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD), adopted in 2006 and in force since 2008, represents a milestone in diplomacy in the fight against discrimination against people with disabilities, establishing fundamental principles such as non-discrimination, full and effective participation in society, accessibility and equal opportunities. The CRPD is an important international legal instrument that complements the United Nations’ general human rights system, within which disability moves from being a social issue to a binding matter of international law and in which the importance of international cooperation and its promotion is recognised in support of national efforts to enable the effective exercise of the rights of people with disabilities. Furthermore, the CRPD is fundamental in that it establishes a binding framework for inclusive development cooperation. At the individual level, many States use diplomacy to negotiate the implementation of the CRPD, adopt their own national laws and cooperate with other Countries to improve inclusion. The EESC welcomes the numerous measures taken by the European Union since the signing of the CRPD in 2011 to ensure that people with disabilities have equal rights and opportunities. In addition, the EU has provided funding at European level to promote the inclusion of people with disabilities in various sectors: social, employment, education, health and culture. According to Councillor Ulgiati «concrete social policies are needed to improve the lives of people with disabilities, reduce economic barriers and stimulate their social and political participation. Disability – he continued – must be considered a priority on the European agenda, and the next EU financial framework must ensure that funding programmes are tailored to needs and promote accessibility and inclusion.» The hope, therefore, is that the renewed European Economic and Social Committee will also be inclusive internally, allowing all duly appointed members to participate fully in the working Groups according to their natural affiliation and not allowing the discriminatory exclusion of certain Councillors on spurious ideological grounds.
EU, NEW FREE TRADE AGREEMENT WITH UKRAINE IN FORCE
Kiev closer to joining the European Union Single Market with the entry into force a few days ago, on the 28th of October, of the new EU-Ukraine Free Trade Agreement regulating trade relations between Kiev, Brussels and the 27 Capitals for over a decade, aimed at consolidating and stabilising trade relations between the two parties, with particular attention to the protection of sensitive agricultural sectors in the EU and the gradual alignment of Ukrainian production standards with those in Europe. The Association Agreement between the EU and Ukraine, including the Deep and Comprehensive Free Trade Agreement (DCFTA), was negotiated between 2007 and 2011, signed in 2014 and entered into force in 2016, eliminating most tariffs, especially on industrial products. After the start of the Russian invasion in February 2022, the European Union introduced unilateral liberalisation measures, renewed annually for three years, known as Autonomous Trade Measures (ATM), valid until June 2025. The new revision, recently authorised and ratified, ensures the continuity and systematisation of trade relations in a context of progressive integration. The new text provides a long-term perspective in which the EU and Ukraine “will benefit from a strengthened, stable, fair and permanent trade framework” according to a statement from the European Commission. The revised Agreement is structured around three pillars: increasing trade flows, aligning production standards and a robust safeguard clause that authorises the activation of timely measures in the event of significant negative impacts on the economies involved. For the EU, this assessment can also be carried out at regional level, thus ensuring a calibrated and timely response to any critical issues. The new Agreement therefore reflects the European Union’s commitment to supporting Kiev’s economic integration into the European Single Market and represents a step forward for Ukraine towards full EU membership.
UGL NEWS dall'EUROPA n. 148 del 31 Ottobre 2025EN - UGL NEWS from EUROPE n. 148 -31st of October 2025 -


