“Si è appena concluso l’ennesimo incontro con i vertici aziendali sulle proposte operative di risanamento aziendale; pur volendo entrare nel merito, le posizioni rimangono lontanissime, considerando che l’azienda non ci presenta un piano industriale complessivo con un percorso da condividere, ma esclusivamente un accordo sull’operativo”. Così Lucio Valeri, Segretario di Roma e Lazio Ugl Autoferrotranvieri.
“Abbiamo portato molte proposte all’azienda, sacrifici pensati per il risanamento che provengono anche dai lavoratori, che possono migliorare le condizioni aziendale e del servizio, senza aggravare necessariamente le condizioni di lavoro, ma nessuna delle nostre proposte ha avuto riscontro. Le vessazioni imposte esclusivamente al mondo operativo non possono essere la soluzione per la situazione aziendale, come già avemmo modo di dimostrare non sottoscrivendo l’accordo epocale ERA1/ERA2 del 2014/2015. Ora come allora si cercano soluzioni comprimendo i diritti. Oggi raccogliamo l’evidenza di aver avuto ragione nel non voler condividere quella via, proclamata salvifica, ma che ha portato l’azienda comunque ad una situazione grave come l’attuale. Il confronto con l’azienda – continua Valeri – continuerà all’inizio della prossima settimana: consideriamo che visti i tempi e la gravità della situazione la trattativa avrebbe dovuto essere non stop, specie se Comune e società davvero vogliono che l’azienda Atac rimanga pubblica. Ci auguriamo comunque che allora i massimi vertici aziendali possano recepire le nostre indicazioni, nel rispetto dei lavoratori, dell’azienda e dell’utenza.
Da parte nostra abbiamo accettato di esplorare le condizioni di una scelta politica del Comune, quella del concordato, praticamente “in bianco”, mossi dall’attaccamento che i valori di autoferrotranvieri romani ci impongono: d’altro canto, però, il silenzio dei vertici del Comune di Roma non ci fa ben sperare. Non dimentichiamoci che i responsabili del danno della nostra azienda non sono i lavoratori, ma la classe dirigente voluta di volta in volta dalla politica”.
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