«Il Rapporto Svimez 2019 evidenzia il pericoloso divario che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud, sempre più penalizzate per la mancanza di servizi e di  infrastrutture. Sono dati che ci preoccupano, perché il gap potrebbe aumentare. Per curarsi o per lavorare i cittadini che vivono nel Mezzogiorno sono costretti ad andare al Nord, dove sono presenti standard qualitativi maggiori per quanto riguarda  sanità, istruzione, occupazione, scuola. Bisogna allora puntare su politiche pubbliche capaci di incidere sul territorio. Servono nuovi investimenti, una sorta di Piano Marshall che riporti sviluppo e crescita anche al Sud». Lo afferma in una nota il segretario Generale della Ugl, Paolo Capone, che aggiunge:  «Colpisce il fatto che, come riferisce Svimez, negli ultimi 15 anni quasi due milioni di meridionali si sono spostati al centro nord, un’emigrazione che deve allarmarci tutti. Il Sud, dove  l’edilizia scolastica segna forti limiti, si spopola ed è forte la contrazione dei consumi. Non lasciamo che l’Italia si divida in  due».

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