“Emergenza Covid-19: agenti e   rappresentanti di commercio nel limbo. Hanno diritto all’indennità per  i lavoratori autonomi prevista nel decreto legge del Governo del 17   marzo con le misure a sostegno delle attività economiche?”. La domanda  è stata posta, unitariamente dalle varie rappresentanze di categoria   degli agenti, Fnaarc Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl, Usarci, con una lettera inviata al Presidente del   Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro del Lavoro e delle Politiche   Sociali Nunzia Catalfo. L’art. 28 del decreto legge, scrivono le categorie di rappresentanza   degli agenti, “dispone di un’indennità per i lavoratori autonomi, tra   cui si devono annoverare gli agenti e rappresentanti di commercio.   L’articolo del decreto genera, però, un’incertezza nell’applicazione   da chiarire al più presto: nell’individuare l’ambito soggettivo di   applicazione fa, infatti, riferimento ai soggetti iscritti alle   gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione generale obbligatoria), non   titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie”.

Gli agenti e i rappresentanti di commercio, scrivono le   organizzazioni di categoria, “sono contestualmente tenuti al   versamento dei contributi previdenziali, sia presso l’Inps (gestione   commercianti) sia presso la Fondazione Enasarco, in quest’ultimo caso   ai fini dell’erogazione di una prestazione integrativa rispetto alla   gestione di primo pilastro presso l’Inps”.        “Anche la gestione previdenziale integrativa presso la Fondazione   Enasarco ha carattere obbligatorio e pertanto si pone la necessità di   chiarire se il riferimento di cui all’art. 28, sia da intendersi alle   gestioni obbligatorie di primo pilastro e non anche alla gestione   integrativa speciale che è tipica solo della categoria degli agenti e   rappresentanti di commercio. Un’interpretazione letterale della norma   potrebbe portare ad escludere la categoria da noi rappresentata dal   beneficio di un’indennità una tantum di 600 euro”, sottolineano.  Gli agenti di commercio, concludono le organizzazioni di categoria,   “sono già fortemente penalizzati dalle misure di contenimento della   diffusione del Covid-19”.

 

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