“Con la sentenza n.1938 del Tribunale di Roma si inizia finalmente a fare un po’ di chiarezza e giustizia sulla pratica, sempre più in uso nel settore delle Tlc, dell’interposizione fittizia di manodopera”.
Ne dà notizia il segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti.
Il giudice ha infatti “accertato la violazione da parte di Almaviva S.p.A della violazione della Legge 276/20013 e della vigente normativa in materia di appalto di manodopera, condannando l’azienda ad assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato sei ricorrenti, ex dipendenti di Almaviva Contact, colpite dal famigerato licenziamento collettivo della sede di Roma di un paio di anni fa”.
“Le sei lavoratrici iscritte alla UGL Telecomunicazioni e difese dagli avvocati Ernesto Maria Cirillo e Luca Silvestri, assunte in Almaviva Contact, – spiega Conti – svolgevano attività di centralino e reception, ma l’organizzazione della prestazione lavorativa è risultata essere in capo ad Almaviva S.p.A. dalla quale ricevevano direttamente ordini, istruzioni e direttive”.
“Siamo particolarmente soddisfatti di questa sentenza e del lavoro dei nostri uffici legali – conclude Conti – perché in un settore come quello dei call center dove delocalizzazioni e gare al massimo ribasso continuano a creare sconquassi sociali, il fenomeno dell’interposizione fittizia di manodopera rimane ancora un fenomeno tutto da scoprire e da smascherare completamente”.

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