Il giudice amministrativo capitolino con un’ordinanza pubblicata oggi nell’ambito di un giudizio, contro la procedura di reclutamento di un dirigente dell’Autorità mediante mobilità, ha giudicato la condotta di ANAC «affatto conforme ai principi di correttezza, buona fede e trasparenza che devono sempre orientare l’attività di ogni amministrazione (e che l’ANAC ha il compito specifico di promuovere)», condannandola al pagamento delle spese processuali a favore dei ricorrenti, tra cui il sindacato UGL Authority.
Ne dà notizia il segretario confederale UGL, Luca Malcotti.
«Nel corso del giudizio, ancora sub iudice, promosso da UGL Authority innanzi al TAR Lazio, alla richiesta di accesso agli atti il Segretario Generale ha dapprima rappresentato che «non vi fossero atti istruttori, note, relazioni o pareri predisposti dallo scrivente [aventi ad oggetto l’attività riconducibile all’assunzione per mobilità]», ha successivamente evidenziato, tra l’altro, di non detenere «ulteriori atti istruttori, note, relazioni o pareri, oltre a quelli già trasmessi o conosciuti dall’istante», salvo poi provvedere in data 2 settembre 2024 a versare agli atti del giudizio i documenti (due note a firma del Segretario Generale dell’ANAC e una a firma del Dirigente dell’Ufficio Risorse Umane, all’evidenza relative alla procedura oggetto del giudizio)». «I documenti depositati tardivamente, dopo averne ripetutamente negato l’esistenza, omettendone l’ostensione, dimostrano solo ora che anche l’Ufficio Risorse Umane di ANAC aveva bollato come illegittima la procedura di assunzione contestata in giudizio dal sindacato».
«La gravità del comportamento dei vertici ANAC da ultimo emersa, a voler tacere le altre questioni aperte, fa venir meno definitivamente la fiducia dell’Organizzazione sindacale e del personale rappresentato, nei rappresentanti dell’Istituzione».
«Non può, infatti, sottacersi come all’azione giudiziaria avviata da UGL Authority tesa al rispetto delle regole, i vertici dell’Autorità – rei di aver violato tali regole- abbiano risposto attivando pesanti e infondate azioni ritorsive nei confronti di dirigenti sindacali UGL Authority e del personale tutto mediante l’adozione di ulteriori decisioni prive di fondamento normativo e fortemente lesive per il personale», conclude Malcotti.

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