“L’Unione Generale del Lavoro ha accolto positivamente l’istituzione nella legge di bilancio per il 2019 di due fondi dedicati all’introduzione del reddito e della pensione di cittadinanza e alle modifiche al vigente regime previdenziale”.
Lo ha detto il vice segretario generale dell’Ugl, Luigi Ulgiati, nel corso dell’Audizione alla Camera, a cui ha partecipato insieme al dirigente confederale, Fiovo Bitti, sul disegno di legge di conversione contenente disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. Considerazioni poi ribadite nel corso dell’incontro successivo con il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Cominardi.
“Il fenomeno della povertà nel nostro Paese, sul quale sono destinati ad incidere il reddito e le pensioni di cittadinanza, è cresciuto in maniera esponenziale per gli effetti della doppia crisi economica del biennio 2008-2009 e del biennio 2011-2012. Tutti i numeri, sia quelli sulla povertà sia quelli delle dinamiche del mondo del lavoro, confermano la necessità del doppio intervento, su reddito di cittadinanza e pensioni”.
“Quota 100 – ha spiegato il sindacalista – permetterà al lavoratore di andare in pensione fino a cinque anni prima rispetto alla Fornero ed è altresì destinata a liberare posti di lavoro per i giovani, con un effetto positivo sul welfare familiare in un Paese come il nostro con ridotti servizi per l’infanzia”.
Ulgiati ha inoltre sottolineato apprezzamento dell’Ugl “per alcune delle modifiche apportate al testo: la sospensione del pagamento dell’assegno pensionistico a coloro che sono stati condannati per gravi reati, compreso il terrorismo e che si sono sottratti volontariamente alla pena; la possibilità per gli ispettori dell’Ispettorato nazionale del lavoro di accesso alla banche dati Inps; lo stanziamento di 20 milioni di euro per il sostegno al reddito nel settore dei call center, rispetto al quale è comunque opportuna l’apertura di un tavolo di confronto”.
“Un’ultima osservazione generale richiama l’importanza dei patronati e dei centri di assistenza fiscale, espressione della capillare diffusione sul territorio delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, nell’accompagnare i cittadini, in particolare quelli più deboli, nella corretta presentazione della domanda per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza o per districarsi nel difficile e complesso mondo della previdenza. Un ruolo da valorizzare in termini economici e normativi, come questo decreto inizia a fare, superando così un periodo nel quale l’attività dei patronati e dei centri di assistenza fiscale è stata fortemente penalizzata con tagli alle spettanze ed una dilatazione dei tempi di attesa”.
“Da valutare con attenzione, infine, un intervento di rilancio della previdenza complementare – ha concluso Ulgiati – la nuova istituzione di due commissioni di esperti, con la presenza delle parti sociali, per la distinzione fra previdenza ed assistenza nel bilancio dell’Inps e per una corretta valutazione dei lavori usuranti e gravosi; il rafforzamento del potere d’acquisto delle pensioni; l’introduzione di nuove misure a sostegno della previdenza dei giovani e delle donne, compreso un bonus contributivo per ogni figlio”.
Roma, 04 marzo 2019