«Credo che questo sia il tempo in cui si possa pensare di costruire un patto sociale nuovo: non fondato certamente sulla lotta di classe, ma invece sulla collaborazione. Quando parliamo di azienda parliamo di una comunità di persone in cui il lavoratore non deve essere una voce di costo da gestire, ma invece credo che sia importante ribadire con forza che i lavoratori e le lavoratrici devono essere risorse da ascoltare. E quindi partecipazione attiva in un percorso comune. Ecco, io credo che questo sia il nuovo fronte anche delle relazioni sindacali e industriali, un tempo di collaborazione tra datori di lavoro e lavoratori e soprattutto una nuova filosofia di gestione delle politiche attive per il lavoro». Così la ministra del lavoro Marina Calderone intervenendo a Roma ad un evento organizzato dall’UGL sul tema della Partecipazione dei lavoratori.
Calderone: «Principio partecipazione non è elemento accessorio»
«L’approvazione della legge 76 del 2025 dà finalmente attuazione a quanto è contenuto nell’articolo 46 della nostra Costituzione, cioè il principio della partecipazione. Una scelta quella dei padri costituenti di collocare il principio della partecipazione in quella parte della Carta Costituzionale che possiamo definire economica perché la partecipazione dei lavoratori non è un elemento accessorio, non si può prescindere dalla partecipazione dei lavoratori nell’ambito dello sviluppo di un’economia avanzata». Così la ministra del Lavoro Marina Calderone intervenendo a Roma a un evento organizzato dall’UGL sul tema della Partecipazione dei lavoratori. «Con questa legge del 2025 diamo corpo e forza a quelli che sono percorsi e principi che hanno un sapore antico, ma che invece a mio avviso sono estremamente attuali in un momento storico in cui siamo chiamati tutti a individuare quali sono i percorsi giusti per accompagnare il mondo del lavoro in tutta in tutte queste transizioni. Transizioni che cambieranno non solo il volto del lavoro, ma anche il volto dei lavori e delle modalità con cui lavoreremo – ha aggiunto -. Allora parlare di partecipazione, condividere le scelte e la gestione, ma soprattutto assumere anche la responsabilità di essere parte credo sia la giusta risposta che tra l’altro dà e ha dato dei risultati importantissimi in altri paesi europei dove la partecipazione è già un un percorso che vede i lavoratori coinvolti in quelle che sono le scelte decisionali».
Calderone: «Clima diverso ai tavoli con le parti sociali»
«Io credo che l’Italia abbia bisogno per quanto riguarda il mondo del lavoro di più produttività, più qualità, più coesione e soprattutto anche maggiore rispetto reciproco di quelle che sono le condizioni minime per costruire un percorso positivo anche nelle relazioni industriali. Io respiro un clima diverso. Credo che il segretario Capone ne possa essere anche testimone di quelli che sono i tavoli che stiamo gestendo con le parti sociali: respiro un clima di collaborazione e di partecipazione che vuol dire anche la consapevolezza che oggi la partita si gioca insieme e che l’obiettivo è certamente portare il nostro paese in una condizione di serenità e serenità economica”. Così la ministra del Lavoro Marina Calderone intervenendo a Roma ad un evento organizzato dall’UGL sul tema della Partecipazione dei lavoratori.