“Un protocollo condiviso serve soprattutto per rafforzare la sensibilità dei lavoratori e dei datori di lavoro sull’impatto che l’emergenza climatica ha sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro. Le norme ci sono, dal testo unico del 2008 alle circolari di Inps, Inail e Ispettorato nazionale del lavoro, ma è fondamentale che le stesse siano conosciute e applicate, diventando patrimonio comune e non argomento da addetti ai lavori. Soltanto in questo modo si potrà favorire una maggiore cultura della sicurezza, così da ridurre il fenomeno infortunistico e le malattie professionali”.
Così in una nota, Fiovo Bitti, dirigente confederale UGL al termine del tavolo di oggi al ministero del Lavoro. “L’auspicio – conclude- è che tutte le parti sociali superino alcune pregiudiziali per arrivare ad una intesa complessiva nell’interesse di tutti, lavoratori e datori di lavoro. Chiaramente, il governo può e dovrebbe dare un contributo importante, sul solco di quanto definito con il recente decreto-legge sugli ammortizzatori sociali, dopo le ondate di calore di luglio”.
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