«Grazie a tutti per aver partecipato a questa manifestazione. Un sentito ringraziamento alla struttura di Frosinone, alle Forze dell’Ordine e, soprattutto, a chi ha curato l’organizzazione di questo Primo Maggio: Enzo Valente e Luigi Ulgiati. Per la prima volta, due veri angeli custodi si sono presi carico di tutto, permettendomi di non dover intervenire direttamente. Hanno fatto un lavoro straordinario.
La manifestazione di oggi è particolarmente importante anche alla luce di quanto recita il nostro Statuto, all’articolo 1: “L’unità è un valore imprescindibile”, e all’articolo 2: “Pur articolandosi in forme diverse, l’UGL rinuncia a ogni forma di rivendicazione settoriale”, dobbiamo rispettare questa visione confederale e comunitaria, perché abbiamo dei doveri verso le istituzioni, verso i nostri iscritti, verso i lavoratori e anche verso le nostre famiglie alle quali sottraiamo tanto tempo per dedicarci al sindacato. Rispettare questi impegni significa rispettare l’organizzazione di cui facciamo parte, ma anche noi stessi».
«Il lavoro merita unità ed anche la nostra organizzazione la merita. Solo così potremo costruire una UGL moderna, capace di guardare lontano e di recuperare pienamente la propria dignità. Un’organizzazione unica al mondo, che crede nella cooperazione fra le forze produttive, nel valore della persona, nella famiglia, nella partecipazione e che va difesa, agendo unitariamente.
I dati economici sono incoraggianti: PIL in crescita, occupazione in aumento record, disoccupazione in calo, e 4 su 5 dei nuovi contratti di lavoro sono a tempo indeterminato. Certo, restano nodi importanti da sciogliere, come l’aumento dei salari, ma questo obiettivo si raggiunge attraverso la contrattazione, non con strumenti pericolosi come il salario minimo, che rischia di essere un boomerang per i lavoratori».
«Purtroppo, una certa sinistra sembra aver smarrito la bussola, perdendo la capacità di interpretare i bisogni reali dei lavoratori. E lo dico con dispiacere, perché Cgil e Uil sono grandi organizzazioni. Ma il lavoro non può essere barattato con la politica.
Un tema su cui non possiamo fare sconti è quello della sicurezza sul lavoro. Sono stati stanziati 1 miliardo e 200 milioni di euro per questo, ma dobbiamo decidere insieme – a partire dall’incontro con il Governo dell’8 maggio – come utilizzarli al meglio. Ogni minuto si verifica un infortunio, ogni otto ore una persona perde la vita».
«L’Italia ha bisogno di più produttività, più valore aggiunto, più coraggio. Basta con piccoli accordi di convenienza. Serve una visione alta per far crescere davvero il lavoro e il Paese.
Il sindacato è una cosa seria. È lo strumento per crescere insieme, uniti. E oggi lanciamo una nuova iniziativa: il progetto UGL presso il Ministero del Lavoro per la costituzione di un nuovo Patronato.
Da questo momento, nessuno è più autorizzato ad agire per conto proprio. La nostra organizzazione è una, coesa e responsabile. Siamo qui per i lavoratori, per le famiglie e per l’Italia».

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