“A fronte di quanto emerso dal pre-rendiconto sociale Inps 2020 elaborato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza presentato ieri, l’UGL ritiene che per l’Inps sia giunto il momento di tornare ad occuparsi solo e soltanto di previdenza, propriamente detta, richiesta che rivolgiamo al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, auspicando nuovamente un più ampio confronto in materia previdenziale”.
Così affermano in una nota congiunta il segretario generale dell’UGL, Francesco Paolo Capone, e il segretario nazionale UGL Pensionati, Corrado Mannucci.
“Se, come emerso dal pre-rendiconto sociale Inps 2020, la spesa di carattere pensionistico dell’Inps è rimasta sostanzialmente invariata nel 2020, attestandosi a 268,5 miliardi, sappiamo anche che il saldo finanziario di competenza e di parte corrente è risultato negativo per 5,7 miliardi, mentre nel 2019 lo stesso aveva fatto registrare un saldo positivo di 6 miliardi. Il saldo finanziario di competenza 2020 e di parte corrente ha registrato un peggioramento, rispetto al 2019, pari a di 12,5 miliardi e allo stesso tempo, un miglioramento di 10 miliardi (+63,8%) rispetto al saldo negativo di 15 miliardi stimato nel recente preventivo assestato 2020. Andando poi a guardare le uscite per prestazioni istituzionali dell’Inps nel 2020, esse si sono attestate a 360 miliardi, in aumento di 29 miliardi rispetto al consuntivo del 2019, ma in riduzione di circa 11 miliardi (-3,2%) rispetto ai 371 miliardi delle previsioni assestate. L’attenuazione delle più negative previsioni, rispetto a quelle elaborate nell’ottobre scorso, è dovuta al minor ricorso alle misure di sostegno al reddito, visto che l’utilizzo delle ore di cassa integrazione è stato pari al 40% rispetto alle ore autorizzate”.
“È evidente – sottolineano Capone e Mannucci – che nelle attività e nel bilancio Inps occorre fare chiarezza. L’unico modo per farlo, come sostiene da sempre l’UGL, è separare la previdenza dall’assistenza. Un’operazione che non solo dimostrerà il sostanziale allineamento della spesa previdenziale italiana a quella degli altri Paesi europei, ma che consentirà di poter ridisegnare un più equo ed efficace sistema previdenziale, nel quale è fondamentale, però, la proroga di Quota 100, in vista di un ricambio generazionale nel mondo del lavoro e soprattutto in considerazione dell’allarmante calo dell’aspettativa di vita, causato dalla pandemia”.

Roma, 8 aprile 2021

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