“È inaccettabile che la prima decisione di una società pubblica come Ita sia quella di disconoscere le garanzie previste nel contratto nazionale di lavoro. Siamo di fronte a un pericoloso e intollerabile precedente che, se confermato, aprirebbe la strada a un far west regolatorio dove a prevalere sarebbe la legge del più forte. Come UGL ci opponiamo a scelte che riportano il nostro Paese indietro di decenni e che di fatto operano una vera e propria macelleria sociale. Il Governo faccia chiarezza sul futuro del trasporto aereo italiano e dia risposte certe agli 8.500 lavoratori a rischio licenziamento. Pretendiamo, pertanto, la riapertura di un tavolo e la sottoscrizione di un nuovo accordo che preveda tutele reali per i lavoratori e metta fine alla più grave crisi aziendale del Paese”.

Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito alla vertenza Alitalia.

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