In merito alla necessità di far ripartire i cantieri, il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone afferma: “In questo momento sono oltre 700 i cantieri ancora fermi con il rischio di non riuscire a spendere i fondi già stanziati, si tratta di decine di miliardi di euro, a causa delle innumerevoli pastoie burocratiche. Quella delle infrastrutture – spiega in una nota – è una partita strategica che il Paese non può permettersi di perdere. E’ in gioco la capacità di generare crescita, attrarre investimenti e promuovere occupazione. Auspichiamo, quindi, che l’esecutivo intervenga quanto prima consentendo di derogare al codice degli appalti che ha rallentato lo sviluppo dell’Italia. E’ altresì necessario superare i pregiudizi ideologici e i veti corporativi che minacciano di frenare la ripresa economica e lasciare il Paese in ostaggio dei fautori della ‘decrescita infelice’. In questa prospettiva – conclude Capone – il ‘modello Genova’ rappresenta un precedente virtuoso che occorre valorizzare e replicare altrove per ripartire. Inoltre, a conclusione della kermesse degli Stati Generali di Villa Pamphilj, ci auguriamo che il governo dalle promesse passi ai fatti per il rilancio del Paese”.

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