“I dati Istat relativi al mese di dicembre 2022 evidenziano una crescita dell’occupazione che si attesta al 60,5% per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti e degli autonomi (+34 mila). Un segnale incoraggiante che, tuttavia, non deve indurre ad abbassare la guardia. Preoccupa, in tal senso, il calo dell’occupazione giovanile (-0,5%) che si attesta al 22,1%. Peraltro, la flessione del Pil nel IV trimestre (-0,1%), unitamente alla crescita acquisita per il 2023 pari allo 0,4%, fotografano un peggioramento del quadro economico. Un campanello d’allarme che impone l’adozione di misure strutturali di medio e lungo periodo per scongiurare il rischio recessione o stagnazione. Occorre immettere liquidità nell’economia reale a sostegno delle imprese maggiormente colpite dal caro energia e, al contempo, incentivare le assunzioni per favorire il turnover e riattivare il mercato del lavoro. Pesa, inoltre, il mismatch formativo all’origine del disequilibrio fra domanda e offerta di impiego. Come Ugl, auspichiamo la convocazione di un tavolo per discutere della riforma complessiva delle politiche attive del lavoro a partire dalla trasformazione del reddito di cittadinanza in reddito di responsabilità”.
Lo dichiara in una nota Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito ai dati Istat sull’occupazione nel mese di dicembre 2022.

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