“Non sorprende l’ennesima condanna di Strasburgo indirizzata alle condizioni di profonda criticità che caratterizzano le carceri italiane. L’Ugl Polizia Penitenziaria chiede di adeguare, alle esigenze reali degli istituti, le dotazioni organiche del personale tenendo conto di un ostacolo fondamentale: il sovraffollamento delle carceri. Ma al danno si aggiunge la beffa visto che la legge Madia prevede ulteriori tagli al personale”.

Così Alessandro De Pasquale, segretario generale dell’Ugl Polizia Penitenziaria, in merito alla presa di posizione del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa.

“E’ doveroso  – conclude – tener conto dei molteplici disagi che vivono i detenuti ma, è necessario rispondere concretamente e superare quelle condizioni di lavoro, a dir poco precarie, con cui convivono gli agenti di polizia penitenziaria in tutta Italia e che hanno lasciato il comparto in una cronica emergenza”.

 

 

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