«E’ una task force quella nata tra Mef, Banca d’Italia, Abi e Mediocredito Centrale che non ci convince troppo. Bisogna rivedere l’eccessiva burocrazia e la possibile penalizzazione dei lavoratori che potrebbero essere costretti ad aprire un conto corrente, con relativi oneri, per usufruire dell’anticipazione della cassa integrazione. L’obiettivo, infatti, è quello di far arrivare liquidità in tempi rapidi a imprese e cittadini, senza troppi ostacoli, attraverso l’aiuto delle banche. Temiamo, inoltre, che la data del 15 aprile, indicata dal presidente Conte come termine per l’erogazione dell’anticipazione della cassa, difficilmente potrà essere rispettata così come indicato anche dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Insomma, chiediamo di rivedere le procedure normative per uno snellimento dei processi amministrativi a tutela dei lavoratori». Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, presente in videoconferenza all’incontro tra la ministra Catalfo e le parti sociali.
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