“Non avevamo dubbi sul fatto che l’Europa promuovesse le ‘buone intenzioni’ del nostro Governo, racchiuse in una manovra indirizzata più ad arginare le emergenze che ad una crescita reale, rispondendo solo a quella logica di contenimento che ci viene richiesta e che da anni stiamo pagando”.

Lo dichiara  il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, aggiungendo che “nonostante l’Istat riveda al rialzo le stime del Pil dello 0,1% rispetto a quelle precedenti, il nostro Paese resta sempre agli ultimi posti della classifica europea. Con i buoni propositi, promossi o bocciati che siano, non si va da nessuna parte, anzi rischiamo solamente di peggiorare una situazione che è già drammatica nel nostro Paese, dove la disoccupazione, soprattutto quella giovanile e femminile, è a livelli allarmanti e dove l’economia soffre la mancanza di una vera politica industriale e di investimenti”.

“L’interesse nazionale – conclude – deve tornare al primo posto perché non basta far ‘quadrare i conti’ con misure tampone, che spesso vanno solo a danno delle fasce più deboli. Si pensi che già oggi una famiglia italiana monoreddito con due figli a carico ha un reddito di circa 25 mila euro, lontanissimo dai 37 mila euro della Germania e dai 31 mila euro della Francia. La politica smetta di farsi dettare la strada da altri e si riappropri del suo ruolo e della sua supremazia sull’economia, iniziando finalmente ad ascoltare chi, come i sindacati, conosce i reali bisogni delle fasce più deboli”.

 

 

 

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