Con il decreto-legge 124/2023, il governo “prova a dare efficienza ed efficacia alla spesa delle risorse eurocomunitarie e nazionali, alla luce delle performance assolutamente insufficienti che si registrano ormai da anni e che, per molti versi, fanno temere anche per il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Per centrare l’obiettivo “è fondamentale allargare la cabina regia alle parti sociali, assicurare il rispetto dei termini garantendo efficienza e rapidità nella gestione delle pratiche burocratiche, mettere a disposizione risorse importanti per agevolare gli investimenti compresa la decontribuzione per le assunzioni. Più in generale, andrebbero favorite le assunzioni in tutti i Comuni italiani. Infine, è importante operare per assicurare celerità nel disbrigo delle pratiche connesse al fenomeno migratorio, in modo da individuare in tempi rapidi chi ha diritto a ottenere la protezione di legge e chi non è in possesso dei requisiti necessari, come è fondamentale potenziare le strutture di accoglienza”.
Questo, in sintesi, l’intervento dei segretari confederali dell’Ugl, Gianna De Amicis e Giovanni Condorelli, in audizione ieri in commissione Bilancio della Camera sul dl Sud.
Per i sindacalisti “In assenza di un momento di confronto stabile, il rischio principale è che venga meno la fase di condivisione delle strategie e il successivo monitoraggio della quantità e, soprattutto, della qualità della spesa. Troppo spesso, infatti, l’allocazione delle corrette percentuali di risorse assegnate alle regioni meridionali avviene esclusivamente nella fase iniziale, sulla carta con il criterio dell’imputazione programmatica, senza alcuna verifica successiva dell’effettività della spesa, accompagnata da una valutazione qualitativa degli investimenti, in termini di posti di lavoro e di migliori servizi erogati ai cittadini e alle imprese”, hanno sottolineato De Amicis e Condorelli.

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