“Questo schema di decreto legislativo ci convince, è condivisibile nei contenuti e nelle finalità. È fondamentale fare un salto di qualità, anche culturale, sulla gestione delle problematiche legate agli anziani, ma anche sulle potenzialità delle persone anziane che rappresentano un grosso patrimonio nel nostro Paese. Il vero problema riguarda la mancanza di risorse aggiuntive”.
Lo ha detto Fiovo Bitti, dirigente confederale dell’Ugl, durante le audizioni nella commissione Affari sociali della Camera nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane.
“È difficile riuscire a prevedere interventi importanti e significativi senza metterci risorse ulteriori”, ha proseguito Bitti citando, ad esempio, la “revisione del ruolo dei Pua (Punti unici di accesso)”.
Quella dei Pua, ha spiegato il dirigente confederale dell’Ugl, è una “revisione importante perché può servire a semplificare l’intero sistema, ma non possiamo dimenticarci come oggi i Pua soffrono per una grave carenza di personale che si riflette sugli enti locali e sulle stesse aziende sanitarie che gestiscono il servizio”.
A tal proposito Bitti ha citato la carenza di “assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti e medici specializzati in determinate patologie”.
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