“L’Ugl Sicurezza civile ha vinto un’importante battaglia legale che farà sicuramente scuola: il giudice del Tribunale ordinario di Milano ha accertato e dichiarato che l’Istituto di Vigilanza Civis ha sbagliato a considerare l’Afac (l’Anticipo sui futuri aumenti contrattuali) tra gli elementi variabili della retribuzione, ‘consuetudine’ che purtroppo si verifica in altri grandi Istituti”.
Lo dichiara il Segretario Nazionale Ugl Sicurezza Civile, Enrico Doddi, sottolineando come “l’Anticipo sui futuri aumenti contrattuali, essendo parte fissa della retribuzione, non solo va computato ai fini del calcolo della paga base ma anche di tutti gli istituti diretti e differiti, incluso il Trattamento di fine rapporto lavoro, a decorrere dal 1° marzo 2016. Civis è stata quindi condannata alla corresponsione delle differenze retributive e al ricalcolo del Tfr”.
“L’importanza di questa sentenza – spiega Doddi – non sta solamente nell’ingente danno economico riconosciuto dal Tribunale e perpetrato nei confronti dei dipendenti e guardie giurate di Civis, ma sta anche nel fatto che Civis non è l’unico Istituto a ‘fare confusione’ tra parti variabili e parti fisse dello stipendio”.
“Sindacati e lavoratori – conclude Doddi – per senso di responsabilità hanno accettato aumenti salariali non esattamente in linea con le loro aspettative a fronte del perdurare della crisi lamentata dagli Istituti di Vigilanza, i quali invece di corrispondere quanto dovuto e nel modo dovuto hanno pensato di ‘risparmiare’ sulla pelle dei propri dipendenti. A partire da questa importante sentenza non lo potranno più fare”.

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