“Allarma la crescita impressionante del disagio sociale nel nostro Paese. Secondo il Rapporto dell’Istat, nel 2020 la povertà assoluta ha colpito 5,6 milioni di italiani e oltre 2 milioni di famiglie. I giovani tra i 15 e i 29 anni non più inseriti in un percorso scolastico o formativo e neppure impegnati  in un’attività lavorativa (i cosiddetti neet) sono 2 milioni e  100mila pari al 23,3% dei giovani di questa fascia d’età, con  un’incidenza maggiore nel Mezzogiorno (32,6% a fronte del 16,8%  nel Nord). Le ripercussioni economiche e sociali della pandemia hanno messo in difficoltà in particolare le piccole e medie imprese che rappresentano l’ossatura del sistema Paese”. Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, commentando i dati del Rapporto Istat.

“Nel primo semestre del 2020 oltre tre quarti delle imprese industriali con almeno 20 addetti, in particolare nei settori tessile e abbigliamento, hanno subito perdite di fatturato rilevanti, sia sul mercato nazionale sia su quello estero. In una fase cruciale di ripartenza come quella che stiamo attraversando – aggiunge -, è necessario dare liquidità a lavoratori e imprese.  Per incoraggiare le assunzioni, ridare potere d’acquisto ai cittadini e far ripartire i consumi, è prioritario concentrare gli interventi sulla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. È il momento di avviare una riforma fiscale all’insegna dell’equità e della funzionalità per consentire una ripresa economica con effetti nel medio e lungo periodo e scongiurare fenomeni di esclusione sociale”, conclude Capone.

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