Il piano tecnico-teorico elaborato da Colao a Londra ha dei contenuti onirici, che rischiano di rimanere tali. Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale Ugl, in merito al piano per la ripresa elaborato dalla task force guidata da Vittorio Colao. “Pare anche ci sia una frattura tra Conte e Colao, visto che non è stata indetta alcuna conferenza stampa congiunta per presentare il piano, così da dare avvio alla sua attuazione. L’obiettivo della task force – si legge in una nota -, infatti, dovrebbe essere quello di rendere concreti e attuabili i temi elaborati che, quindi, avrebbero dovuto essere quanto meno

condivisi dal Governo. La sensazione è che più di un programma per il rilancio del Paese, si tratti di un

tentativo di ‘lotta’ per il posizionamento politico. Noi vigileremo affinché a pagare il conto dell’incertezza non siano, ancora una volta, i lavoratori”, ha detto. “Il nostro Paese – ha aggiunto Capone – ha bisogno di fatti e non di un libro dei sogni.  Due mesi di lavoro per non dire nulla di nuovo. La priorità è snellire la burocrazia ed erogare più liquidità alle imprese, così da scongiurare tagli occupazionali. Di tutto questo non vi è traccia. Tra l’altro, preoccupa la proposta di disincentivare l’uso del contante con ulteriori vincoli e ostacoli alla libertà di impresa. In tal senso, ci auguriamo che non vengano stabilite nuove tasse, prelievi forzosi sui conti correnti o qualsiasi ulteriore forma di patrimoniale. Sarebbe l’ennesimo inaccettabile attacco alle libertà individuali, in linea con le tentazioni dirigiste che negli ultimi mesi hanno caratterizzato l’azione dell’esecutivo”, ha concluso.

 

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