Rispetto allo “scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra in particolare, ferma restando la necessità di avviare una fase di rientro delle emissioni a tutela dell’ambiente, è la stessa Commissione a definire ambizioso – e questo la dice lunga – l’obiettivo di arrivare all’impatto climatico zero entro il 2050. Per cui è opportuno riflettere con attenzione sul cronoprogramma per evitare ripercussioni pesanti sotto il profilo occupazionale e quindi sociale”.
Così Luigi Ulgiati, vicesegretario generale UGL, durante l’audizione nelle commissioni Ambiente, Trasporti e Attività produttive della Camera sul pacchetto Ue ‘Fit for 55’.
“Nel caso dell’Italia ad esempio l’allargamento del sistema dello scambio delle quote di emissioni a settori come il trasporto marittimo, l’edilizia, il trasporto su strada presenta delle complessità di non poco conto”.
Sul “rafforzamento dei livelli di prestazioni in materia di emissioni CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri”, c’è “la profonda trasformazione che sta conoscendo il settore dell’automotive, e deve essere valutato attentamente per le sue ripercussioni di ordine economico, sociale, occupazionale. I forti investimenti in ricerca e sviluppo stanno avendo sicuramente effetto, ma resta sempre lo scoglio dei costi esorbitanti per l’acquisto dei veicoli elettrici e meno inquinanti. Gli standard attuali rischiano di tagliare fuori larga parte della classe media per un acquisto di una autovettura nuova”, ha concluso Ulgiati.
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