«Accade ogni 3 dicembre, di fare il punto della situazione vissuta dalle persone con Disabilità e dalle loro famiglie, nel nostro Paese. Inevitabilmente, ci troviamo a fare i conti con il lavoro che c’è ancora da fare, ma le politiche governative e in particolare la preziosa opera del ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, hanno acceso una luce, sia pure tenue, per una radicale razionalizzazione di un pianeta, caratterizzato da una grande confusione generata da norme disomogenee affastellatesi nel tempo in una sorta di gigantesco Moloch che ha sicuramente aggravato la condizione delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
Così in una nota congiunta il coordinatore nazionale della nuova Consulta Ugl per l’Inclusione, Roberta Vlahov, e il responsabile nazionale dell’Ufficio Politiche della Disabilità Ugl, Giovanni Scacciavillani.
«Ci attende ancora un lungo percorso da ultimare, per giungere all’inclusione, quella reale, quotidiana, che, secondo quanto contemplato dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, cui si è aggiunta recentemente la Carta di Solfagnano, sottoscritta dai ministri all’ultimo G7, e per cambiare l’approccio politico, sociale e culturale che i governi attuano nei confronti dei diritti delle persone con disabilità, che dovrebbe garantire la valorizzazione della persona secondo le proprie peculiarità, non a causa dei limiti».
«L’UGL da tempo non si è limitata alla sola partecipazione in seno agli organismi governativi, con il costante apporto ai tavoli tecnici e in risposta delle Commissioni parlamentari con le audizioni alla Camera dei Deputati e al Senato o presso l’Osservatorio Nazionale, ma opera nella creazione di un vero e proprio sistema capillare, attraverso il quale agire con una strategia puntuale, nata dall’ascolto dei territori. Anche per questo motivo, accanto all’Ufficio Nazionale è sorta la Consulta Nazionale per l’Inclusione, grazie all’attività della quale, in sinergia con il referente centrale e i rappresentanti di zona, riusciremo a dare risposta a chi oggi ancora lotta duramente per vivere con dignità», concludono Vlahov e Scacciavillani.

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