“Il protocollo di intesa che ci ha presentato il governo è irricevibile: non prevede garanzie occupazionali solide, né alcun riferimento ai lavoratori dell’indotto. Abbiamo dunque ritenuto che non ci fossero le condizioni per la prosecuzione del tavolo”.
E’ quanto dichiara il Segretario Generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, al termine dell’incontro al Mise sul futuro di Ilva, aggiungendo che “ArcelorMittal nel 2023 resterà con 8500 dipendenti: anche con l’entrata della newco creata da Invitalia e con le risorse in dotazione alla vecchia Ilva, migliaia di lavoratori resterebbero comunque fuori dal perimetro occupazionale garantito”.
“Rispetto all’ultimo incontro con ArcelorMittal – conclude il sindacalista – i nuovi punti messi sul tavolo non soddisfano ciò che abbiamo ripetutamente richiesto, ovvero la salvaguardia di tutti e il passaggio in continuità da Ilva ad ArcelorMittal dei diritti acquisiti dal punto di vista normativo e salariale. Ribadendo che nessun lavoratore dovrà pagare il prezzo dell’attuale situazione, l’auspicio è che ci siano aperture da parte dell’azienda e che, con la costituzione del governo, si possa intavolare una vera trattativa su rinnovate basi”.

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