“I dati Istat sul crollo della produzione  industriale sono sconcertanti: -19,1% ad aprile con -42,5% su base  annua. Tra i settori piu’ colpiti dal lockdown il comparto  dell’auto che fa registrare un calo del 100% e il tessile con  -80,5%. Un tracollo economico che ha colpito il nostro Paese e che  sta provocando la chiusura forzata di attivita’ produttive  strategiche, con effetti devastanti sulla ricchezza nazionale e  sulla tenuta sociale. In tal senso, preoccupano le proiezioni del  Centro Studi UGL in cui si stima oltre un milione di posti di  lavoro a rischio. Urge, dunque, un immediato shock fiscale per  dare ossigeno alle imprese con un programma di investimenti in  grado di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. E’  necessario, inoltre, erogare subito finanziamenti a fondo perduto  alle imprese. Basta con le politiche fondate sull’austerity, e’  inaccettabile il grave ritardo dell’Europa nello stanziamento  delle somme promesse all’Italia, a dimostrazione della profonda  distanza che permane tra le Istituzioni europee e i reali bisogni  dei cittadini”. Cosi’ Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl,  in merito ai dati Istat sul calo della produzione industriale.

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